Otto milioni di poveri, La Tecnica della Scuola, 17.7.2012 Per l'Istat i poveri "in termini assoluti" sono 3,5 milioni. Le condizioni peggiorano al Sud Per l’Istat nel 2011, l'11,1% delle famiglie č relativamente povero (per un totale di 8.173 mila persone) e il 5,2% lo č in termini assoluti (3.415 mila). La soglia di povertā relativa, per una famiglia di due componenti, č pari a 1.011,03 euro. La sostanziale stabile della povertā relativa rispetto all'anno precedente deriva dal peggioramento del fenomeno per le famiglie in cui non vi sono redditi da lavoro o vi sono operai, compensato dalla diminuzione della povertā tra le famiglie di dirigenti/impiegati.
In particolare, l'incidenza della povertā relativa aumenta dal 40,2%
al 50,7% per le famiglie senza occupati nč ritirati dal lavoro e
dall'8,3% al 9,6% per le famiglie con tutti i componenti ritirati
dal lavoro, essenzialmente anziani soli e in coppia. Tra
quest'ultime aumenta anche l'incidenza di povertā assoluta passa dal
4,5% al 5,5%. L'incidenza di povertā assoluta cresce anche tra le famiglie con a capo una persona con profili professionali e/o titoli di studio bassi: famiglie di operai (dal 6,4% al 7,5%), con licenza elementare (dall'8,3% al 9,4%) o di scuola media inferiore (dal 5,1% al 6,2%). Peggiora la condizione delle famiglie con un figlio minore, sia in termini di povertā relativa (dall'11,6% al 13,5%), che di povertā assoluta (dal 3,9% al 5,7%). A fronte della stabilitā della povertā relativa al Nord e al Centro, nel Mezzogiorno si osserva un aumento dell'intensitā della povertā relativa: dal 21,5% al 22,3%. In questa ripartizione la spesa media equivalente delle famiglie povere si attesta a 785,94 euro (contro gli 827,43 e 808,72 euro del Nord e del Centro). |