Spending review/2: per la scuola
avrebbe potuto andare peggio

da TuttoscuolaNews, n. 545 9.7.2012

Le pressioni della maggioranza che sostiene il Governo Monti (con il PD in particolare che ha respinto ogni progetto di tagli alla scuola e agli organici), le diffide dei sindacati scuola (con la Cisl-scuola in particolare che ha giudicato “idiozie” l’impiego libero dei docenti in esubero e l’azzeramento dei collaboratori scolastici), le perentorie richieste dell’opposizione (con la Lega in particolare) che hanno respinto l’ipotesi di togliere 200 milioni all’Università, hanno scongiurato il peggio per la scuola. “La scuola ha già dato - aveva dichiarato l’ex-ministro Fioroni (PD) - scuola, università e ricerca non vanno punite”.

Probabilmente le pressioni su Monti e Profumo hanno evitato che sul sistema d’istruzione si abbattesse pesantemente la scure dei tagli, come sembra emergere da un primo esame del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, con il quale è stata varata l’attesa e temuta spending review.

Anzi, oltre ad alcuni aspetti minimali di contrazione della spesa, il decreto ha introdotto anche alcuni dispositivi di alleggerimento delle spese a carico delle istituzioni scolastiche (spese delle visite fiscali in carico alle Asl), ha previsto un contributo finanziario a favore delle casse scolastiche (30 milioni), ha introdotto perentoriamente alcune innovazioni di ammodernamento del sistema (iscrizioni scolastiche e pagelle per via telematica).

Per la scuola il decreto legge va valutato anche per quello che non contiene (ma che in bozza conteneva): evitato l’azzeramento dei collaboratori scolastici, contenuta l’utilizzazione degli esuberi, lasciati indenni esoneri e semiesoneri dei docenti vicari.