All’Italia serve una prospettiva di stabilitā

da TuttoscuolaNews, n. 546 16.7.2012

Tra le ragioni che hanno provocato nei giorni scorsi il declassamento dei titoli di Stato italiani da parte dall’agenzia Moody’s viene indicata non tanto l’inadeguatezza delle misure assunte dal governo Monti quanto l’incertezza delle prospettive politiche, che sono quelle che influiscono sulle scelte dei risparmiatori, soprattutto stranieri. Tra questi i fondi pensione americani come il potente TIAA-Cref, il fondo pensione degli insegnanti, azionista di Moody’s, che investe solo in titoli di Stato con la tripla o la doppia A (ora l’Italia da A3 č scesa a Baa2).

Eppure l’Italia aveva ‘fatto i compiti a casa’ con una serie di provvedimenti, culminati nella spending review, giudicati efficaci dalle maggiori autoritā finanziarie europee. La scuola e l’universitā italiane, giā salassate pių di altri settori pubblici a partire dal 2008, pagano un ulteriore contributo di tagli e razionalizzazioni anche con l’ultimo decreto attraverso la ricollocazione coatta di soprannumerari e inidonei e altre misure che colpiscono le casse delle scuole.

Tutto inutile? Probabilmente no: la riduzione della spesa pubblica, condizione per la ripresa della crescita, č all’ordine del giorno in vari Paesi europei, compresi quelli ‘virtuosi’, e a maggior ragione lo deve essere nel nostro, che si porta dietro il terzo debito pubblico del mondo.

Il problema č la continuitā di questa linea al di lā delle consultazioni politiche del 2013. La ‘strana maggioranza’ che l’ha sostenuta negli ultimi otto mesi deve fare i conti con una campagna elettorale, per certi versi giā iniziata, che vedrā le sue tre principali componenti (Pdl, Pd e Udc) competere su fronti opposti. E dopo? Il ritorno di Berlusconi sulla scena politica (anche per evitare la disgregazione del Pdl), l’avvicinamento tra Pd e Udc e l’esclusione/autoesclusione dell’Idv e forse di SeL dall’alleanza di centro-sinistra indurrebbero a pensare che anche nella prossima legislatura la ‘strana maggioranza’ potrebbe ricostituirsi per dare all’azione di governo quella continuitā che potrebbe rassicurare i mercati finanziari e gli investitori stranieri, a partire dagli insegnanti americani.