L'intervento

Concorsi o elezioni

 Pasquale Almirante La Sicilia, 29.7.2012

L'istituto dei concorsi sembra arrivato al capolinea, per quanto riguarda il reclutamento dei nuovi dirigenti scolastici, mentre per i nuovi docenti sarebbe opportuno trovare strade diverse. Ma andiamo per gradi. Nei giorni scorsi si sono svolte le preselezioni per l'accesso ai Tfa, i Tirocini formativi attivi che, essendo a numero chiuso, hanno bisogno di essere attivati per lo stretto fabbisogno. Ebbene, il solo accesso alle prove è costato fiori di euro, fino a 3.000 a candidato, ma alla prova dei compiti, in forma dei soliti quiz, gli stessi aspiranti hanno potuto verificare che di errori e strafalcioni erano piene le carte, tant'è che il prof. Canfora ha definito gli esperti del Miur degli "onnipotenti analfabeti". Poco male? Per niente, visto che gli aspiranti si preparano a ricorrere al Tar per annullare la prova. Sorvoliamo sulla generale bocciatura di tutti i candidati a una specifica classe di concorso e ricordiamo il pandemonio scatenato dalle preselezioni per i docenti da assegnare all'estero. L'albergo romano, scelto per le prove, divenne una sorta di campo di battaglia, molto simile ad alcune delle scuole reclutate per la preselezione relativa ai dirigenti scolastici. A quella baraonda ne sta seguendo un'altra, con l'annullamento delle prove scritte della Lombardia, i cui concorrenti attendevano solo di espletare gli orali per essere nominati. La trasparenza delle buste, che non garantirebbe l'anonimato, ci ha messo lo zampino e quindi tutto da rifare.

Oltre a ricordare che si stanno correggendo a Palermo i compiti del concorso a preside bandito nel lontano 2004, in altre regioni man mano che si conoscono gli esiti degli scritti di quest'ultimo concorso, si registrano esposti e denunce, mentre a Napoli un manipolo, bocciato alla preselezione, ha regolarmente partecipato agli scritti con relativa sospensiva del locale Tar che ha però sentenziato in modo affatto difforme ad altri, chiamati a rispondere sulla stessa materia.

Tirando le somme ci si accorge che c'è del marcio nelle prove concorsuali, mentre circa 40 milioni di euro starebbe costando la selezione dei nuovi presidi. Domandiamo: se per i Tfa forse questa è l'unica via, per ora, obbligata, per i dirigenti non sarebbe il caso di lasciare alle scuole autonome di eleggersi il suo preside come le università il rettore e i Comuni il sindaco?