Bocciati alle elementari, stop del ministero
Il diktat degli ispettori sul caso Pontremoli:
di Corrado Zunino la Repubblica, 20.6.2012 ROMA — Cinque bocciati in prima elementare a Pontremoli, tutto da rifare. Gli esperti inviati dal ministero dell’Istruzione, rientrati nell’ufficio scolastico regionale di Firenze dall’istituto Giulio Tifoni di Pontremoli (Massa Carrara), hanno stilato un rapporto critico nei confronti della scuola e del suo personale docente. In due ispezioni-audizioni successive gli ispettori, guidati da Angela Palamone, hanno ascoltato il preside e alcuni maestri, hanno preso atto delle controindicazioni dei genitori e assunto informazioni sui loro ricorsi, quindi si sono fatti consegnare le pagelle, le verbalizzazioni dei consigli di classe, le segnalazioni dei singoli insegnanti sui cinque alunni non ammessi alla seconda: tre sono figli di famiglie straniere, due italiani, uno dei quali disabile. Letto il corposo materiale, gli ispettori hanno scoperto una serie di anomalie, errori procedurali, incongruenze rispetto a quello che aveva più volte dichiarato lo stesso preside, Angelo Ferdani: «Per quattro bambini su cinque c’era l’accordo con i genitori», aveva assicurato. Giovedì scorso il preside si era precipitato a rivelare che nelle relazioni ministeriali non era stata segnalata alcuna irregolarità, ma era stato zittito a Roma: «Dichiarazioni incongrue, il lavoro è in corso». Il giorno dopo, venerdì, gli ispettori hanno chiuso la pratica, l’hanno passata all’Ufficio scolastico che, a inizio settimana, l’ha girata al capo dipartimento all’Istruzione, Lucrezia Stellacci. No, non è come ha detto il preside Ferdani. Nel corso dell’anno il corpo insegnante della “Tifoni” non ha avviato una serie di comportamenti didattici necessari per aiutare i bambini indietro e non ha mantenuto con i loro genitori un rapporto costante, necessario in questi casi. Per difendersi, il preside con gli ispettori aveva citato un caso analogo — bocciatura in prima elementare — appena consumato in una prima elementare dell’istituto “Galanti” di Arpiola, frazione della provincia di Massa Carrara. E aveva ricordato che nella stagione precedente nella sua scuola c’erano stati tre bocciati in prima, «e nessuno si era scandalizzato». L’istituto di Pontremoli più volte è stato citato per il problema delle “classi pollaio”, i troppi bambini in aula. Dopo lo stop degli ispettori, la direzione generale del Miur, avvisato il ministro, chiederà alla scuola di riconvocare il consiglio di classe e di rivedere la posizione dei cinque bambini alla luce delle nuove indicazioni. Si valuterà in quella sede se cambiare il giudizio finale e far ripartire il percorso degli studenti dalla seconda. Se non sarà così i genitori sono pronti a una class action. Le bocciature in prima stanno diventando diffuse. Sei tra Padova (il “Muratori della Santissima Trinità”) e provincia (gli istituti “Zanellato” e “Guinizzelli” di Monselice). Tre a Landriano, Pavia. Uno a Mapello, nel Bergamasco. |