LA TRAFILA

Scuola, una cattedra salata

Fino a 3 mila euro per diventare insegnanti

 Lettera 43, 2.6.2012

Quanto costa diventare insegnante oggi? Tanto, tantissimo. E, dopo aver pagato rette universitarie sempre più onerose nel corso degli anni di laurea, le spese sembrano non finire mai.

Con le ultime novità arrivate dal ministero dell’Istruzione, in attesa di un concorso pubblico, chi vuole diventare insegnante deve necessariamente affidarsi ai cosiddetti Tfa (Tirocini formativi attivi) per avere una speranza di inserirsi in graduatoria e racimolare qualche supplenza.

CIRCA 100 EURO PER LE PROVE. Discorso giusto, quasi necessario per preparare al meglio i docenti del domani, se non fosse per gli ingenti costi che si devono affrontare. Al giorno d’oggi ottiene punteggio solo chi può permetterselo: per accedere al Tfa servono una laurea specialistica, tanta dedizione, un centinaio di euro e la fortuna-bravura di passare due prove scritte e orali.

COSTI LIMITATI E UN CORSO ANNUO. Se si superano questi scogli (i posti sono limitatissimi per ogni classe di concorso), c’è un corso annuale da pagare per ottenere l’abilitazione.

Per frequentare un tirocinio formativo servono fino a 3 mila euro

I costi dei Tfa variano da università a università: se il costo del test d’accesso è grossomodo equivalente in tutta Italia aggirandosi su una media di 100-150 euro, la frequenza del tirocinio formativo attivo ha spese molto superiori. Le università più economiche sono quelle di Bergamo, Pisa, Siena e Firenze con 2.200 euro, mentre le più care sono quelle dell’Aquila e Perugia con una cifra di 3.077 euro, seguite a ruota da un folto numero di atenei (Trento, Politecnico di Milano, Genova, Catanzaro) che forniranno l’abilitazione ai futuri docenti grazie ad un versamento di 3.000 euro.

LA LISTA DEI CREDITI DA OTTENERE. Ci sono però altre spese da sostenere: molti laureati, nonostante abbiano già conseguito 300 crediti (i famosi Cfu) tra laurea triennale (180) e specialistica (120), devono ottenere altri crediti aggiuntivi per essere in linea con le direttive ministeriali che non tengono conto dei piani di studio flessibili di ogni corso di laurea.
Ad esempio, un laureato in Lettere moderne che ha già sostenuto una materia di Linguistica generale da 6 Cfu come previsto dal piano di studi, deve integrare con altri crediti perché le linee ministeriali prevedono 12 Cfu.

SINGOLI CORSI A PAGAMENTO. Il caso della Linguistica generale è rapportabile a tantissime altre materie. Così le università, in casi come questi, “vengono incontro”, dando la possibilità ai laureati di ottenere i crediti necessari con dei corsi singoli a pagamento. Ad esempio, nell’Ateneo palermitano un Cfu costa 15 euro. I conti sono presto fatti.

Le “vecchie” Ssis e il concorso a numero chiuso

Per l’inserimento in graduatoria, fino a qualche anno fa c’erano le scuole Ssis per ottenere l’abilitazione all’insegnamento ma l’ultimo anno di formazione risale al 2007-08. Chi aveva conseguito una laurea di vecchio ordinamento o una laurea specialistica, sborsando circa 2.500 euro previo concorso a numero chiuso, poteva iscriversi a questi corsi organizzati dalle università di riferimento e conseguire il pass necessario per inserirsi in graduatoria di seconda fascia.

IL MIRAGGIO DELLA CATTEDRA. Ma, ottenuta l’abilitazione all’insegnamento, la cattedra sicura restava e resta ancora un miraggio. Grazie a questa abilitazione si otteneva un avanzamento in graduatoria che faceva fare un balzo dalla terza fascia (dove si può iscrivere chiunque abbia una laurea magistrale e i crediti in linea con le direttive ministeriali) alla seconda fascia, primo calderone di scelta per le scuole.
In pratica l’anticamera per avere qualche supplenza e lavorare: così si poteva aumentare il proprio punteggio in attesa di conseguire i punti necessari che permettevano di avere una cattedra fissa in base alle graduatorie provinciali curate dal Provveditorato.

IL PUNTEGGIO AUMENTA SENZA SUPPLENZE. Tuttavia, il punteggio può essere aumentato anche senza supplenze: ci sono diversi enti di formazione (uno di questi è il For. Com) che fanno ottenere punti attraverso corsi a pagamento che possono raggiungere anche i 1.000 euro. Un business in piena regola.
LE GRADUATORIE A ESAURIMENTRO DI I FASCIA. La prima fascia invece è riservata ai docenti che sono vincitori di concorso (l’ultimo datato 1999). Chi ha vinto il concorso ma non ha trovato una cattedra disponibile perché i posti erano esauriti, è iscritto a graduatorie provinciali ad esaurimento alle quali dal 2007 non ci si può più iscrivere.

IL BANDO PER UN NUOVO CONCORSO. Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo mesi fa ha dichiarato di voler bandire un nuovo concorso per creare nuove leve di insegnanti entro un anno. Il concorso, che arriverebbe a distanza di ben 13 anni dall’ultimo, è indispensabile anche per seguire una legge statale che prevede che i nuovi docenti siano scelti al 50% sia dalle graduatorie sia da concorsi pubblici. Tuttavia, al momento, non è arrivata nessuna novità a riguardo dal ministero su questo tanto atteso concorso che ha almeno un’unica consolazione. È gratis.