Profumo e Blair promuovo dialogo Un incontro per ampliare le iniziative del programma per le scuole "Face to Faith" La Stampa, 27.6.2012 ROMA Firmato oggi dal ministro dell'Istruzione Francesco Profumo e da Tony Blair il memorandum che consentirà di sviluppare e ampliare le iniziative del programma “Face to Faith”, promosso dalla Tony Blair Faith Foundation per la promozione del dialogo interreligioso e interculturale, di cui è stata avviata in Italia una prima fase pilota nel 2011. “Face to Faith” - letteralmente “di fronte alla fede” - è il programma che la fondazione guidata dall’ex premier britannico ha studiato per i giovani tra i 12 e i 17 anni per sostenere il dialogo su fede, religione e cultura tra i ragazzi di tutto il mondo. Attualmente alle iniziative previste dal programma partecipano scuole di 19 Paesi tra cui Stati Uniti, India, Giordania, Australia e Libano. Per l’Europa, oltre all’Italia, sono coinvolte le scuole di Inghilterra, Kosovo e Ucraina. Attraverso le nuove tecnologie della comunicazione, come chat e videoconferenze, e affiancati dai tecnici e dai pedagogisti della Tony Blair Faith Foundation, gli studenti possono dialogare a distanza, da un capo all’altro del mondo, sulla fede e sulle differenze religiose, traendo spunto dai temi dei diritti umani, della salute, dell`ambiente e dell`arte, scambiandosi idee e domande. Il momento del confronto tra studenti di diversi istituti è preceduto, comunque, da una fase di studio preliminare, utilizzando il materiale didattico elaborato dalla stessa fondazione. In Italia, ricorda il Miur, la fase pilota del progetto è stata avviata nel marzo 2011, coinvolgendo circa 700 studenti di 7 scuole medie e 1 liceo classico tra Catania, Bari, Roma, Treviso, Milano e Torino. Progressivamente, “Face to Faith” sarà esteso anche ad altre scuole del Paese, anche attraverso piccole reti regionali di scuole nell’ambito delle quali gli insegnanti già preparati seguiranno il lavoro avviato dai nuovi istituti coinvolti. Per il ministro Profumo «il dialogo interreligioso e interculturale rappresenta la premessa essenziale per la creazione di una cittadinanza mondiale matura e consapevole, rispettosa delle differenze e delle diverse culture. Un processo che non può che nascere nella scuola, in cui crescono e si formano le nuove generazioni. Per questa ragione condividiamo pienamente, sia nel merito che nel metodo, gli obiettivi del programma promosso dalla Tony Blair Faith Foundation. L’uso delle nuove tecnologie per far partecipare gli studenti, e per metterli in contatto con i loro coetanei di nazionalità e culture diverse, è in linea con le nostre priorità. Il mio auspicio, oltre che impegno concreto, è che questa esperienza, iniziata in un campione ristretto di scuole di tutta Italia, possa estendersi ulteriormente». |