Intervista
Profumo: "Test e lezioni simulate Il ministro: «Non è una riforma, ma una necessità per governare la scuola» Flavia Amabile La Stampa, 9.6.2012
ROMA
«Subito dopo la
sentenza ho messo al lavoro le persone che lavorano con me al
dipartimento della scuola. per capire come procedere. Nelle prossime
settimane sapremo che cosa fare».
«Naturalmente deve
esserci compatibilità con le risorse, ma la priorità deve essere
sempre il servizio reso agli studenti».
«Ora parte il
dimensionamento rispetto ai posti che potranno essere messi a
concorso. Stiamo lavorando al bando che partirà prima dell’estate.
Subito dopo indicheremo la data per una prima sessione in autunno e
una seconda sessione nella primavera del 2013. Quella dell’autunno
si terrà con le regole attuali: il 50% riferito alle graduatorie e
il rimanente 50% farà riferimento a concorso».
«Ci sarà un test a
risposta multipla e due prove: la prima sulla competenza dei
candidati nel loro settore, la seconda sarà una simulazione di
lezione in cui il candidato dovrà mettere in evidenza la sua
capacità di tenere una lezione moderna, e di essere all’altezza
delle aspettative dei ragazzi».
«La cadenza dei bandi
sarà biennale ma solo nei prossimi anni saremo in grado di dire i
numeri dei posti messi a concorso».
«Le cose cambieranno. È
stato vidimato dalla Corte dei Conti il decreto relativo
all’abilitazione di ricercatori e associati. Sarà pubblicato la
prossima settimana in Gazzetta Ufficiale e conterrà tutti gli
elementi per emanare il bando di abilitazione nazionale per
l’individuazione dei commissari. A luglio arriverà il bando per i
candidati. Nel decreto che è in preparazione sono stati individuati
i parametri di selezione».
«Sono differenziati:
per le classi scientifiche si fa riferimento all’indice H, nel caso
di classi letterarie, invece, alle pubblicazioni ».
«Nel medio termine ci
saranno 4 sessioni del bando: una l’anno fino al 2015. Faremo lo
stesso anche con i bandi per commissari ma saranno biennali, dunque
uno nel 2012 e un altro nel 2014. In questo modo l’Italia torna alla
normalità, chi vorrà fare il professore sa che cosa lo aspetta».
«È una sensazione da
ultima spiaggia che non avrà più motivo di esistere. Abbiamo anche
pensato al divieto posto dalla legge di partecipare ai due concorsi
successivi nel caso in cui un candidato partecipi alla prova senza
ottenere l’abilitazione. Sapendo quanti bandi ci saranno in futuro
si sentirà libero di scegliere quello che gli dà maggiore
tranquillità. In ogni caso il candidato concorrente nei 15 giorni
successivi alla chiusura del bando potrà scegliere se mantenere la
domanda o ritirarla riservandosi di partecipare in seguito se in
quel momento non ci si sente sicuri». «Non è una riforma, non cambia nulla, si applica solo la riforma Gelmini con un processo amministrativo necessario per governare il sistema. Per evitare che i ricorsi possano bloccare tutto non sarà effettuato un unico bando, ad esempio, ma bandi diversi per settore. Il mondo dell’università per funzionare ha bisogno di apertura, trasparenza, valorizzazione delle capacità e dell’ingegno delle persone e tempi definiti. È questo il nostro obiettivo». |