Sul merito no delle opposizioni,
ni dei sindacati

da Tuttoscuola, 4.6.2012

È in chiaroscuro il bilancio delle reazioni sollevate a livello politico e sindacale dalle anticipazioni giornalistiche sul ‘pacchetto merito’ predisposto dal ministro Profumo.

Dall’interno della maggioranza che sostiene il governo non mancano dubbi e riserve, già segnalate in precedenti news, soprattutto in casa Pd (Fioroni, Puglisi), mentre il Pdl con Gelmini e l’Udc esprimono giudizi positivi. Dura, come prevedibile, l’opposizione di Idv (Zazzera: “tutto fumo senza arrosto”) e dei partiti dell’estrema sinistra.

A livello sindacale si segnala lo scetticismo di Susanna Camusso, leader della Cgil: “Non mi sembra ciò di cui la scuola ha bisogno”. Servirebbe invece “stanziare risorse, allungare l'obbligo scolastico, dare certezza al sistema degli insegnanti”. Ancora più critico il sindacato di categoria, con il segretario della Flc Mimmo Pantaleo che parla di “operazione demagogica e propagandistica che non risolve i problemi veri della scuola e dell'università”.

Anche Francesco Scrima, segretario della Cisl Scuola, si dice perplesso dalla “fretta di intervenire con provvedimenti urgenti sul merito” visto che “già esistono norme e strumenti in materia” e che “non servono pochi eccellenti in un mare di difficoltà: garantire una buona scuola per tutti deve restare la prima e fondamentale preoccupazione di chi governa il Paese”.

Sulla necessità di risorse aggiuntive è esplicito anche il segretario della Uil Scuola Massimo Di Menna che sottolinea come dopo la Banca d’Italia anche il neo presidente di Confindustria, Squinzi abbia sottolineato l’esigenza di non toccare l’istruzione nell’ambito dei tagli alla spesa pubblica.

“Ciò che serve al Paese è una politica coraggiosa della spending review - sottolinea il sindacalista - una revisione della spesa che tenda a recuperare risorse da sprechi per indirizzarle ad investimenti per modernizzare e sostenere il sistema dell’istruzione in modo da riavvicinarlo gradualmente al rapporto spesa per l’istruzione/spesa pubblica caratteristico dei Paesi più competitivi dell’area Ocse. Modernizzare il sistema di istruzione, porre una solida cultura di base al centro dei percorsi di studio, agevolare l’acquisizione di competenze tecniche e professionali con un sistema integrato tra istruzione, formazione e lavoro, sono le modalità migliori per favorire riconoscimento del merito e opportunità di promozione sociale”.