Il “momento d’inerzia”
del docente perdente posto

di Lucio Ficara La Tecnica della Scuola, 23.6.2012

In senso figurato la stessa dinamica rotazionale capita al docente perdente posto, che come una trottola passa da scuola a scuola , fino a rientrare nella scuola di precedente titolarità.

Il momento di inerzia è una misura fisica che indica la resistenza di un corpo rigido a mutare la sua velocità rotazionale, una grandezza fisica utile per descrivere il comportamento dinamico dei corpi in rotazione attorno ad un asse. In senso figurato la stessa dinamica rotazionale capita al docente perdente posto, che come una trottola passa da scuola a scuola , fino a rientrare nella scuola di precedente titolarità.

Questo succede a quei docenti ,che individuati soprannumerari , producono domanda di trasferimento condizionata. La domanda di mobilità condizionata è quella che permette al perdente posto di avere la precedenza di rientro nella scuola di attuale titolarità per un tempo di nove anni. In questi giorni a molti docenti viene notificato il soprannumero, che in molti casi genera una mobilità di tipo rotatorio che culmina, negli anni e anche con vari condizionamenti, con il rientro nella vecchia sede di partenza.

Queste dinamiche rotazionali, causate dalla variabilità degli organici, generano quella che viene definita come l’intermittenza del servizio, dannosa per il successo formativo dei nostri ragazzi. Ritornando al paragone figurato del momento d’Inerzia del corpo rigido con il docente perdente posto, si può dire che maggiore è il raggio del corpo rispetto all’asse di rotazione più complesso diventa il moto rotatorio, minore è il raggio più agevole e veloce diventa il moto rotatorio. Il raggio del corpo ruotante rappresenterebbe nella sua proporzionalità diretta la complessità dell’organico di certe classi di concorso.

Queste sono questioni che una politica seria dovrebbe affrontare e risolvere. La composizione degli organici delle scuole non dovrebbe essere fatta, come accade attualmente, sulla base di calcoli ragionieristici, ma piuttosto dovrebbe essere fatta sulla base si strategie di funzionalità e produttività della scuola. L’esigenza di un organico funzionale, oltre che disinnescare il problema dilagante dei perdenti posto, darebbe finalmente una corretta continuità didattica, importante per l’apprendimento dei nostri ragazzi.