Il Ministero più costoso?
Il Miur
La
Tecnica della Scuola, 13.6.2012
Fra tutte le Amministrazione pubbliche centrali il Miur è il più
costoso, come emerge dai dati pubblicati dal servizio Bilancio del
Senato in attesa della spending review.
41,8 miliardi di euro, pari al 94,3 per cento, sono le spese
preventivate dal Miur per il 2012, dal momento che circa un terzo
del totale dei dipendenti pubblici sono a carico del Ministero
diretto da Francesco Profumo. Infatti su un totale complessivo di
dipendenti statali pari a 3,252,097 milioni, un milione e passa sono
nella scuola e 111mila nelle università.
Segue il Ministero dell'Interno, con l'84,5%, e della Giustizia, con
l'84% delle spese per il funzionamento.
Questi dati pubblicati dai giornali rischiano di ingenerare facile
demagogia tra i fautori dei tagli alla Istruzione, che con
semplicistica analisi additano nella scuola la più famelica macchina
mangiasoldi dello Stato.
Qualche testata addirittura riprende il vecchio adagio, strombazzato
in tempi di tagli lineari e per mortificare la scuola pubblica,
secondo cui il Miur sarebbe un ammortizzatore sociale, scordandosi
che la percentuale di Pil nazionale investito nell'istruzione è fra
i più bassi d'Europa e che questi numeri slegati dal contesto
generale possono consentire analisi troppo semplicistiche.
Il punto è sempre lo stesso: se si vuole una istruzione di qualità
bisogna dare fondi al Miur sia per qualificare e arruolare
insegnanti e sia per migliorare le strutture. Inoltre, se dai conti
appioppati alla Minerva si scorporano soldi che in altre parti del
mondo sono a carico di altri Ministeri, si scopre che quei 41,8
miliardi siano ben poca cosa.