Dirigenti scolastici delle istituzioni sottodimensionate: cornuti e mazziati da Tuttoscuola, 18.6.2012 Nei giorni scorsi è stata definita l’ipotesi di contratto integrativo nazionale per la mobilità dei dirigenti scolastici coinvolti nella operazione ridimensionamento della rete scolastica, con la sorpresa della mancata sottoscrizione da parte dell’Anp. L’Associazione presidi aveva rifiutato la sottoscrizione dell’ipotesi, perché l’aveva ritenuta non congrua rispetto alla norma generale (d.lvo 165/2001) ed evasiva rispetto ai criteri sulle reggenze. Successivamente il Miur ha pubblicato una nota applicativa (n. 4488) di quel contratto, precisando, tra l’altro, i criteri per corrispondere l’indennità di reggenza ai dirigenti scolastici impegnati a reggere due istituzioni scolastiche. L’Anp, dopo aver ribadito che quel Contratto sulla mobilità - a suo parere - non è conforme alla legge, rileva che i dirigenti scolastici attualmente titolari in una istituzione sottodimensionata potranno scegliere una nuova sede soltanto dopo l’assegnazione di altri dirigenti. Ma c’è di peggio. L’eventuale affidamento di un secondo istituto (anche se sottodimensionato) ai dirigenti soprannumerari che saranno destinatari di un incarico annuale su istituto sottodimensionato – osserva l’Anp - non sarà considerato un incarico di reggenza, negando al dirigente interessato la corresponsione della dovuta indennità, come previsto dal CCNL 2002/2005, art. 57, comma 3. Si potrà dare il caso – esemplifica l’Anp - che ad un dirigente vengano affidati due istituti autonomi sottodimensionati da 599 alunni (pari a 1198 alunni complessivi) al “prezzo” di un solo stipendio (per di più della fascia più bassa), mentre il dirigente di un istituto dimensionato su 600 alunni, al quale venga affidata la reggenza di un istituto sottodimensionato di 250 alunni (pari a 850 alunni complessivi), acquisisca il legittimo diritto all’attribuzione dell’indennità. Siamo dunque in presenza di decisioni e di istruzioni operative di dubbia efficacia – conclude l’Anp - che renderanno ancor più complesse le prossime operazioni relative alla mobilità dei dirigenti. Altri contenziosi in vista? Auguriamoci di no. |