Figli degli immigrati nati e
cresciuti in Italia, di A.G. La Tecnica della Scuola, 30.6.2012 Il Parlamento presto si esprimerà su un ddl con cui il Pd vorrebbe mettere fine alla norma che obbliga chi non ha almeno un genitore italiano di attendere la maggiore età per dimostrare di meritare la cittadinanza: il 4 luglio sit-in davanti Montecitorio. Sono nati in Italia, parlano il dialetto della zona (italiana) dove vivono, frequentano una scuola pubblica italiana, hanno amici italiani e sono integrati nel territorio italiano. Eppure non sono italiani. È lo strano destino riservato ai figli degli immigrati. Che per ottenere la cittadinanza del nostro paese devono attendere i 18 anni. E segnarlo sull’agenda con il pennarello rosso. Perché se per qualsiasi circostanza fanno passare qualche settimana di troppo dal compimento della maggiore età, perdono l’unica chance per diventare italiani anche per lo Stato dove vivono. Dove hanno sempre studiato. E dove magari già lavorano, pagano le tasse. E stanno mettendo su famiglia. Ma dovper entrare in possesso dei quei diritti che dovrebbero avere automaticamente da quando sono nati e hanno dimostrato nei fatti di meritare poiché sono inseriti ed integrati nel nostro territorio, sono costretti a fare domanda. Per cercare di fare pressioni sul Parlamento, in procinto di esprimersi su una proposta di legge del Pd sulla cittadinanza, in base alla quale chi nasce e cresce in Italia è italiano, il Forum Immigrazione del Partito democratico ha organizzato un sit in per mercoledì 4 luglio, dalle 10 alle 14, in piazza Montecitorio. "Una riforma della legge sulla cittadinanza italiana ai figli di immigrati nati e cresciuti in Italia, basata sullo ‘ius soli’, è oggi urgente e prioritaria - sottolinea il Pd richiamando le parole recenti del segretario Bersani - perché non si può lasciare un`intera generazione di figli di questo Paese orfani di una chiara carta d`identità, una generazione di italiani di fatto ma stranieri per legge". Secondo Marco Pacciotti, coordinatore nazionale del Forum Immigrazione, e Khalid Chaouki, della Rete Nuovi italiani, che insieme ai Giovani Democratici sono tra i promotori del sit in, è giunto il momento di dare concretezza al "nostro impegno perché l`Italia finalmente si doti di una legge che rispetti il cambiamento avvenuto nella società e che ridia finalmente un po` di giustizia e di civiltà in un Paese che ne ha un bisogno assoluto". Riusciranno i parlamentari a cancellare quel cavillo normativo che crea degli stranieri per legge anche se non lo sono? |