Contratto sulla mobilità annuale:
ancora un rinvio

di R.P. La Tecnica della Scuola, 7.6.2012

Questo ulteriore rinvio della firma nasconde forse qualche problema che non sarà facile risolvere. Se prevarrà la linea della Funzione Pubblica, i sindacati non firmeranno il contratto per il secondo anno consecutivo.

La firma del CCNI sulla mobilità annuale del personale docente e ATA è stata ancora rimandata. Ne dà notizia la Uil-Scuola precisando che il rinvio si è reso necessario in quanto nel corso dell’ultimo incontro “sono emerse esigenze di ulteriore approfondimento dell’articolato”. Nulla trapela dagli altri siti sindacali ma la vicenda è ormai ben nota e, anzi, il silenzio delle organizzazioni sindacali è assolutamente sintomatico e, con ogni probabilità, sta a significare che la chiusura della trattativa è molto incerta.

Non più tardi di una settimana fa tutti i sindacati davano per certo che il contratto sarebbe stato firmato al più tardi entro il 31 maggio e davano per scontato che il protocollo d’intesa sul lavoro dei primi di maggio avrebbe consentito di superare i problemi sollevati lo scorso anno dal Dipartimento della Funzione Pubblica.

Il punto di tutta la questione è sempre lo stesso: la parte pubblica sostiene che con l’entrata in vigore del decreto Brunetta la materia dell’ organizzazione del lavoro e della assegnazione del personale docente e Ata ai plessi non è più oggetto di contrattazione. Del tutto opposta la posizione dei sindacati che lo scorso anno erano riusciti a costringere il Miur a siglare una pre-intesa, in cui di fatto veniva accolta l’interpretazione sindacale.

Il Dipartimento della Funzione Pubblica non aveva dato il via libera alla firma definitiva e alla fine i sindacati non avevano sottoscritto il contratto.

Quest’anno il problema si pone di nuovo ma con una complicazione: i sindacati sostengono che l’accordo sul lavoro pubblico sottoscritto ai primi di maggio autorizzerebbe il Miur ad accettare l’interpretazione sindacale.

Ma, da indiscrezioni che abbiamo raccolto, sembra che i tecnici del Miur che fanno parte della delegazione trattante si sono già incontrati più volte con i dirigenti della Funzione Pubblica che dovranno esaminare il contratto ricevendo proprio nelle ultime ore una risposta negativa.

Pare che la spiegazione del Dipartimento della FP sia stata questa: è vero che l’intesa sul lavoro pubblico apre qualche spiraglio e prevede una revisione del decreto Brunetta ma la stessa intesa demanda ad un provvedimento legislativo la definizione di nuove norme. E quindi, fino a quando non verrà approvata una nuova legge, valgono le regole attuali e l’inserimento in un contratto integrativo di norme in materia di organizzazione del lavoro risulterebbe del tutto illegittimo.

Insomma, un contratto analogo alla pre-intesa dello scorso anno non verrebbe accettato dalla Funzione Pubblica.

A questo punto la soluzione della vicenda non è per nulla scontata.

Certo è che se il Miur dovesse proporre un testo che va nella direzione indicata dalla FP ben difficilmente i sindacati firmerebbero il contratto.

Per il secondo anno consecutivo, quindi, la mobilità annuale verrebbe regolata da un atto unilaterale del Miur e non da un contratto.