Il ministro: "Rivoluzione del merito". L'ex: "Politica degli specchietti" Profumo: "In ogni istituto il premio studente dell'anno". Fioroni: "Altre priorità" Divampa la polemica su scuola e università dopo l'annuncio di un decreto zeppo di novità, a partire dalle celebrazione di tutti gli studenti più bravi per finire a nuovi concorsi a cattedra. Uno stile all'americana che non piace al Pd. E parte il messaggio destinazione Monti Il Giorno, 3.6.3012 Roma, 3 giugno 2012 - "Dare un riconoscimento a chi eccelle vuol dire mettere i meritevoli al traino dell'intera classe e innalzare il livello medio". Lo afferma in una intervista a Repubblica, il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo commentando il provvedimento che annuncia novità nella scuola e Università e che sarà a giorni all'esame del Consiglio dei Ministri. In ogni singola scuola superiore ci sarà "lo studente dell'anno" così come all'Universita', i "migliori laureati" e "dottorati". 'BANDI CONTINUATIVI' - "La scuola italiana - annuncia Profumo - a settimane riavvia il processo sul reclutamento. Dal 1999 non c'erano più concorsi a cattedra, entro l'estate ci sarà il nuovo bando e dirà che metà dei professori li prenderemo dalle graduatorie e metà, appunto, dal nuovo concorso". Già fissato l'appuntamento successivo - primavera 2013 - e "lì - sottolinea il ministro - faremo crescere le quote di chi arriverà dalle graduatorie e accorperemo le classi di concorso. Ogni anno, fino al 2015 ci sarà un bando nuovo. Serve continuità, servono certezze. Saremo innovativi anche nelle prove". 'PROF COMPETENTI' - A questo proposito, il ministro comunica che ci sarà un test preselettivo, "e chiederemo la simulazione di una lezione: dobbiamo valutare quanto i futuri docenti sapranno farsi capire dai ragazzi. Devono essere competenti e capaci". E l'università? Profumo sostiene che "entro il 29 giugno sarà pubblicato il bando relativo alle commissioni di concorso, entro l'estate il bando per i candidati. Ci sarà un programma di concorsi universitari per i prossimi quattro anni. Scuola e università viaggiano in parallelo". 'SCUOLA PER TUTTI' - "La scuola italiana è una grande risorsa per il Paese. La nostra scuola deve avere l'ambizione di essere per tutti di qualità. L'emergenza rispetto all'Europa non è la certificazione del merito, ma la grande dispersione scolastica e la necessità di migliorare le competenze dei nostri studenti che sono sotto la media Ocse" è la pronta replica di Giuseppe Fioroni, Pd, ex ministro dell'Istruzione durante il secondo governo Prodi. 'BASTA SPECCHIETTI' - "L'Europa - prosegue Fioroni - ci chiede un sistema di valutazione serio e provvedimenti urgenti per il recupero di chi resta indietro e strumenti e risorse per migliorare le scuole che hanno bisogno. L'Ocse ci chiede di investire sull'aggiornamento e la riqualificazione professionale dei docenti. Di fronte a queste priorità è paradossale che il ministro Profumo non avverta la necessità di interventi urgenti e di reperire risorse adeguate a enderci competitivi in Europa. Nei periodi di crisi non serve la politica degli annunci e degli specchietti ma fare le cose giuste al momento giusto". 'INSISTENZA SBAGLIATA' - "E' del tutto evidente - prosegue l'ex ministro dell'Istruzione - che interventi esclusivamente mirati ad incentivare la competizione e garantire l'eccellenza per pochi dia un idea sbagliata e diversa dalla Scuola della Costituzione. Questa prevede una comunità educante che recupera chi resta indietro e contemporaneamente stimola i migliori. Questa insistenza nell'ipotizzare un modello competitivo, senza nulla per le emergenze e i bisogni di tutti, dà l'idea di perseguire un disegno che vede una scuola di qualità per pochi e un nuovo avviamento professionale per tanti". MEGLIO DISCUTERE - "D'altronde - ricorda Fioroni - interventi per incentivare il merito già sono nel nostro ordinamento ma non sono mai stati attuati da questo Governo per mancanza di fondi. E' singolare ipotizzare 'lo studente dell'anno' per ogni scuola quando non si è mai recepita la normativa che prevede che l'accesso alle facoltà a numero chiuso non possa ignorare, come oggi avviene, il merito degli studi delle scuole medie superiori. Già fare questo sarebbe qualche cosa di più concreto di una benemerenza senza riscontro. Mi auguro che il ministro Profumo abbandoni la strada del decreto per aprirsi ad un confronto serio e costruttivo sulle priorità e i bisogni della scuola italiana evitando una conflittualità che non farebbe bene al Governo". Messaggio spedito. Destinazione Monti. |