GRUPPO DI FIRENZE

per la scuola del merito e della responsabilità

Riflessioni sui bambini bocciati a Pontremoli

G.R. dal Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità, 23.6.2012

Si è per il momento conclusa la vicenda dei bambini di prima elementare di Pontremoli, ai quali la scuola aveva ritenuto opportuno far ripetere l’anno, in modo da recuperare con calma le basi indispensabili per l’apprendimento. La decisione è stata confermata, con più dettagliate motivazioni, dal consiglio di interclasse, dopo le ispezioni e le osservazioni del Ministero.

I protagonisti delle cronache di questi giorni hanno trasmesso a me che leggevo impressioni molto nette: da un lato la pacata fermezza e la sobrietà nelle dichiarazioni del dirigente, che parlava di una decisione sofferta ma ponderata e professionalmente motivata; dall’altra la visceralità delle reazioni provenienti dal mondo politico-istituzionale e dalle associazioni dei genitori, basate solo sul pregiudizio e su un rifiuto ideologico della ripetenza, come quella di Francesca Puglisi, responsabile scuola del Partito Democratico (vedi nota del 12 giugno scorso su questo blog).

Purtroppo quella della Puglisi non è stata l'unica esternazione " a prescindere", pervenuta dal mondo politico. Anche a livello locale e regionale non sono mancate vere e proprie invettive contro "l'insensibilità" delle maestre di Pontremoli, la cui dignità professionale è stata difesa solo dal loro dirigente scolastico e non, per esempio, da un qualsiasi accidente di sindacato, la cui esistenza sembra sempre più legata alla difesa dei propri interessi corporativi. A questo proposito è bene raccogliere le domande che il bell'articolo di Paolo Ermini, direttore del "Corriere Fiorentino", si pone a proposito di quello che potrebbe accadere col passaggio delle scuole alla responsabilità gestionale delle regioni, che almeno in Toscana può far temere intrusioni e condizionamenti da parte del governo regionale. Due gli indizi citati da Ermini:

Per il momento gli insegnanti su questo spesso hanno ancora l’ultima parola; ma non è escluso che in futuro si trovi il modo di togliergliela, in modo da lasciare piena libertà di promuovere (ricordate problemi per un’ingiusta ammissione?), limitando però ancora di più quella di bocciare, già minacciata dal grandinare dei ricorsi.

Le contestazioni dell’amministrazione e dei tribunali amministrativi si muovono sempre sul terreno procedural-cartaceo: insufficienti motivazioni, mancanza di una griglia … Ne viene fuori un’ideale di decisione come meccanica derivazione da dettagliatissimi dati oggettivi, quasi si volesse bandire dall’equipaggiamento professionale dei docenti la sensibilità affinata dall’esperienza su quello che è bene per un alunno. Intanto apprezziamo la lezione di stile della scuola di Pontremoli, anche se il comitato dei genitori parla di “clamoroso accanimento” e dal ministero – che “Repubblica” definisce “infuriato” – anonimamente si fa sapere che quella del preside è “una battaglia personale”.