Indecenza stilistica e culturale

 dal blog di Giorgio Israel, 11.6.2012

La commissione ministeriale che era stata nominata agli inizi del 2010 per la redazione delle Indicazioni Nazionali per il Secondo ciclo (Licei), dopo aver completato questo lavoro, è stata convocata, a partire dal settembre 2010, per la redazione delle nuove Indicazioni Nazionali per il Primo ciclo (scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado).

La composizione della commissione era la seguente:

Sergio Belardinelli, Carlo Maria Bertoni, Emanuele Beschi, Giovanni Biondi, Giorgio Bolondi, Max Bruschi, Marco Bussetti, Giorgio Chiosso, Mario Giacomo Dutto, Paolo Ferratini, Elio Franzini, Giorgio Israel, Silvia Kanizsa, Gisella Langé, Nicoletta Maraschio, Antonio Paolucci, Andrea Ragazzini, Alessandro Schiesaro, Luca Serianni, Nicola Vittorio, Elena Ugolini, Elisabetta Mughini.

Per alcuni mesi la commissione ha lavorato e ha prodotto dei primi risultati, con l'intervento finale di alcuni altri asperti. Tra quei risultati vi è la bozza per le Indicazioni Nazionali per la matematica nelle scuole primarie, da me redatta, e che si può scaricare da questo blog in un link a fianco.

Poi le convocazioni si sono progressivamente rarefatte. Infine, non siamo stati più convocati.

Nessuno si è sognato non dico di ringraziare per il lavoro svolto, ma neppure di dare un benservito, educato o villano che fosse, né alcuno si è degnato di spiegare perché la Commissione fosse stata di fatto liquidata.

Ora lo possiamo dedurre dal risultato. Una nuova Commissione è stata formata, del tutto diversa dalla precedente: per l’esattezza, un solo membro ne è stato confermato.

Il risultato è sotto gli occhi di chiunque abbia la voglia, la pazienza (e direi anche la forza) di leggere il prodotto della nuova Commissione che è stato messo in rete per una “consultazione” pubblica sul sito del Miur.

Le ragioni della “liquidazione” risultano così chiare: si è voluto togliere di mezzo chi seguiva una linea diversa dal “pedagoghese”, dal “didattichese”, dal costruttivismo di marca “otto competenze chiave di Lisbona”. Il tutto nel trionfo della “didattica della paura”, ovvero meno si fa meglio è, più si gioca e meno si studia e meglio è. Per esempio, un obbiettivo di apprendimento al termine della classe terza delle primarie è: contare oggetti o eventi, a voce e mentalmente, in senso progressivo e regressivo e per salti di due, tre... Ma cosa credono che sia un bambino di nove anni?... Il tutto in un trionfo di presunzione miseranda: ma come e a chi può venire in mente l’idea di dare le definizioni delle discipline – per esempio la definizione di geografia – nelle Indicazioni nazionali?

È difficile trovare la forza di commentare un prodotto tanto miserabile. Il confronto tra la proposta per la matematica e quel che è venuto fuori è sufficiente a capire cosa si poteva fare e cosa si è fatto. Cosa si sta facendo per ridurre a una tragica buffonata la scuola di un paese che si pretende essere avanzato.