Criteri e griglie di correzione di Giovanni Sicali La Tecnica della Scuola, 22.6.2012 Il paradosso è questo. Le prove scritto-grafiche e il colloquio di un candidato all’esame di Stato possono essere degni di “lode” da parte di una commissione, oppure giudicati appena sufficienti da un’altra. Tutto dipende dai criteri e dalle griglie di correzione. Tutto dipende dai criteri e dalle griglie di correzione e valutazione stabiliti dalla commissione, nella riunione preliminare che ormai per consuetudine è l’art. 13 dell’OM 41/2012. Il comma 2 dell’art. 2 ci ricorda che la valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale e che in sede di scrutinio finale è effettuata dal CdC. Come ogni anno, l’art. 12, c. 5 recita: “Al fine di fornire opportune indicazioni, chiarimenti e orientamenti per la regolare funzionalità delle commissioni e, in particolare, per garantire uniformità di criteri operativi e di valutazione, il Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale convoca in apposite riunioni i presidenti delle medesime commissioni unitamente agli ispettori incaricati della vigilanza sugli esami di Stato (…) prima dell'inizio della correzione degli elaborati”.
Come tutti sanno, l’oggettività di giudizio rasenta l’utopia e abita
l’isola che non c’è. “Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva”(Art.1 c. 2 del DPR 122/2009) Fino al nastro di partenza dell’esame di Stato, il legislatore fornisce Tabelle uguali per tutti e vincolati, con criteri di applicazioni dei punteggi. Infatti per tre anni consecutivi i docenti, in modo collegiale, attribuiscono i crediti scolastici secondo criteri nazionali rispettando le Tabelle ministeriali.
Durante le prove di maturità, invece, le commissioni sono autonome,
indipendenti e pressoché libere nello stabilire i famosi e
importanti criteri di correzione e valutazione da cui scaturiscono
le griglie con i punteggi, che concorrono a formare il voto finale.
Per questa integrazione, i candidati devono avere almeno 15 punti di credito e conseguire almeno 70 punti nelle tre prove scritto-grafiche e il colloquio. L’assegnazione da 1 a 5 punti di incremento spetta in modo autonomo ad ogni commissione secondo dei criteri e griglie da stabilire possibilmente all’unanimità. Mi sono sempre piaciute le etimologie. Criterio, viene dal greco “kritèrion” ed è un mezzo per giudicare, decidere, secernere, separare. Griglia, è un francesismo da “grille” ed è la graticola per arrostire, ma è anche graticcio, grata, inferriata graticolare. Il santo dei candidati alla maturità potrebbe essere dunque San Lorenzo, che fu reso martire sulla graticola poggiata su carboni ardenti. Però il nome “Lorenzo” deriva dell’alloro, che incoronava i vincitori di un tempo. |