Docenti di sostegno: Tuttoscuola, 17.1.2012 I posti dei docenti di sostegno nelle scuole meridionali, più numerosi che in altri territori, sono anche più stabili e fissi, perché previsti in buona misura, più che altrove, in organico di diritto. Vediamo perché. La legge finanziaria 2008 ha stabilito che il 70% dei posti di sostegno sia in organico di diritto, cioè fissi, stabili, coperti da docenti di sostegno di ruolo o nominati per l’intero anno scolastico. Di conseguenza il restante 30% è precario, soggetto a variazione di nomine, assegnato a personale non di ruolo fino al termine delle attività didattiche. La media del 70% di posti stabili è già stata raggiunta, come dato nazionale, l’anno scorso. Tutto ok? Per niente, perché la media nazionale nasconde, anche in questo caso, una forte disuguaglianza. Ad esempio, sono intorno al 50% i posti di sostegno stabili nelle Marche, in Veneto, in Lombardia e in Emilia Romagna. Ciò vuole dire che il restante 50% di posti è precario, discontinuo. Sono invece ben al di sopra del 70% (con benefici di continuità e stabilità) in Basilicata (87,2%), in Campania (81,2%), in Sardegna (80,5%), in Calabria (75,3%). Tra poche settimane il ministro Profumo dovrà definire anche gli organici del sostegno per il prossimo anno scolastico. Ci auguriamo che cominci a ridistribuire la stabilità tra i territori (anche se è difficile togliere quel che già si è dato). |