Scuola
Profumo, non servono riforme (ASCA) - Roma, 10 gen - Le scuole, le universita' e gli altri soggetti educativi e formativi ''hanno bisogno di policy chiare e poche regole. Non occorrono nuove riforme, ma bisogna semplificare la complessita' del sistema e dare valore alla accountability e all'autonomia responsabile''. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Profumo, nel corso della sua audizione, oggi, in Commissione Cultura alla Camera. ''Rispondere in modo corretto alle domande che ci pone l'Europa - ha spiegato - significa trovare le leve con cui e' possibile fare ritornare la scuola uno dei motori di sviluppo del nostro Paese. Oggi, il nostro sistema educativo non riesce piu' a rimuovere le disuguaglianze e ad essere, come nel secondo dopoguerra, un ascensore sociale. I dati del Censis, delle indagini internazionali, dell'INVALSI, gli studi della Banca d'Italia, le ricerche piu' aggiornate lo dimostrano''. Di qui, l'individuazione di una serie di ''azioni prioritarie di intervento'', fra le quali figurano si', ''rilancio e sviluppo dell'autonomia nelle scuole'', ma anche ''sviluppo della professionalita' dei docenti'', con nuove modalita' di formazione iniziale, tutoraggio intra e inter-scolastico e azioni formative mirate; possibilita' di carriera. E la valutazione come controllo della qualita' del sistema. E poi ''recupero delle aree scolastiche piu' compromesse'', attraverso interventi di rafforzamento delle conoscenze per ridurre gli insuccessi formativi e l'abbandono scolastico, ''anche attraverso l'apertura delle scuole per tutto l'arco della giornata e il supporto di personale esperto''. Integrazione tra i sistemi di istruzione, formazione e lavoro per il rilancio della cultura tecnica e scientifica e il sostegno all'occupazione. La promozione del merito e dell'eccellenza con, fra l'altro, borse di studio e prestiti d'onore. E la scuola paritaria nel sistema pubblico di istruzione con la semplificazione delle modalita' di finanziamento. Infine, edilizia scolastica e messa in sicurezza degli edifici scolastici e un Piano per l'innovazione digitale nella scuola. |