Riforma pensioni, nuove deroghe
in emendamento decreto Milleproroghe

Reuters, 18.1.2012

ROMA, 18 gennaio (Reuters) - I relatori del decreto Milleproroghe hanno presentato un emendamento che introduce nuove deroghe alla riforma delle pensioni prevista dalla manovra correttiva di dicembre.

Qualora fosse approvato dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera, l'emendamento consentirà il ritiro anticipato dal lavoro ai cosiddetti "esodati", coloro che, accettando incentivi economici dall'azienda, si sono licenziati con la prospettiva di maturare il diritto alla pensione in tempi brevi in base ai requisiti anagrafici e contributivi precedenti alla riforma voluta dal ministro del Welfare, Elsa Fornero.

L'emendamento riconosce l'accesso alla pensione a condizione che la data di licenziamento risulti "da elementi certi ed oggettivi". Il lavoratore dovrà anche aver maturato i requisiti che, "in base alla previgente disciplina pensionistica, avrebbero comportato il conseguimento del trattamento medesimo entro un periodo non superiore a 24 mesi".

"Stiamo valutando i profili di copertura", si limita a dire in una pausa dei lavori parlamentari il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo, senza precisare quindi se il governo sia favorevole all'emendamento.

Il testo stabilisce che la platea di beneficiari della deroga sia individuata "nel limite delle risorse" già iscritte a bilancio per l'altra principale deroga alla riforma delle pensioni prevista in manovra, quella che riguarda i lavoratori posti in mobilità prima del 4 dicembre 2011.

In base all'articolo 24 della manovra, la copertura ammonta a 240 milioni di euro per il 2013, a 630 milioni per il 2014, a 1,04 miliardi per il 2015, a 1,220 miliardi per il 2016, a 1,030 miliardi per il 2017, a 610 milioni di euro per il 2018 e a 300 milioni per il 2019.

L'emendamento garantisce il pensionamento anticipato anche ai lavoratori "precoci", che potranno ritirarsi dal lavoro indipendentemente dall'età anagrafica senza penalizzazioni.

Il testo prevede che le penalità previste dalla riforma Fornero non siano applicate se l'anzianità contributiva derivi da "prestazione effettiva di lavoro", includendo solo i periodi di astensione obbligatoria per maternità" e servizio militare. Una situazione ricorrente in chi ha cominciato a lavorare prima di aver compiuto i 18 anni.