Allo Stato non conviene bocciare

di Emanuela Micucci ItaliaOggi, 10.1.2012

Bocciare costa caro allo Stato. Oltre il 6% in più della spesa complessiva messa a disposizione per l'intero percorso scolastico di uno studente. Tanto pesa sulle casse dello Stato far ripetere un anno della scuola secondaria a un alunno impreparato. A fare la stima dell'incidenza sulla spesa pubblica delle ripetenze è il ministro dell’istruzione nella «Scuola in cifre», un riepilogo essenziale dei principali dati dell’anno scolastico 2009-10 (www.istruzione.it). Effettuata dall’ufficio statistico del Miur cumulando il costo unitario di ogni anno di corso dei diversi livelli di istruzione, dai 3 anni della materna fino alle soglie dell’istruzione superiore universitaria o post secondaria (13 anni di scolarità), la spesa per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione (fino a 15 anni) per uno studente che ha dovuto ripetere un anno alle medie sale a 96mila euro con un incremento dell’8,4% rispetto al costo di un alunno che non è stato bocciato.

Uno studente regolare, infatti, costa in media 88.700 euro, cifra che sale a 109 mila 420 euro se si prosegue gli studi fino al diploma di scuola superiore (16 anni di scolarità). Una qualifica professionale conseguita con un anno di bocciatura segna un + 7,2% di spesa per lo Stato rispetto al costo di una qualifica in un istituto professionale senza ripetenza: da 95.600 euro a 102.500 euro.

Mentre arrivare alla maturità quinquennale con alle spalle due bocciature durante il II ciclo di istruzione costa il 12,6% in più rispetto a un percorso regolare, facendo impennare la spesa fino 123milaeuro dai regolari 109.400 euro. Orientare bene gli studenti nella scelta degli studi, allora conviene economicamente non solo in termini di maggiore occupazione, che si traduce in maggiore gettito fiscale, ma anche di minori spese di formazione per lo stesso Stato.