Lettera da un insegnante precario

di Giuseppe Francesco Simone da facebook, 24.1.2012

Gentile Ministro,

Mi chiamo Giuseppe N. e sono un insegnante precario.

... Mi sono laureato in lingue e letterature straniere presso l'università statale di Milano e successivamente ho conseguito l'abilitazione per l'insegnamento, frequentando i corsi Ssis (test di accesso, due anni di frequenza obbligatoria, con esami, due tirocini, uno per le medie e l'altro per le superiori e infine tesina e esame finale).

Due anni fa ho conseguito l'abilitazione per il Sostegno,presso l'università Cattolica di Milano.

Cosa devo fare ancora per poter insegnare? Per poter essere assunto a tempo indeterminato?

Ancora... un altro concorso?

Lei ha detto che in Italia non si fanno concorsi dal 1999. Ed allora?

Vorrei informarLa che, quando sono stati aboliti i Concorsi, sono state istituite le Ssis. E lo sa perché?
Proprio perchè si voleva:

- avere Insegnanti più competenti (selezione iniziale, corsi di due anni per imparare ad insegnare la propria materia, esami di psicologia, sociologia, didattica);

- ringiovanire la classe insegnante (un ragazzo o una ragazza che nel 2001 o nel 2002 aveva 28-29 anni, oggi è sulla quarantina. Che colpa ne ha se intanto è stato fatto invecchiare da precario?).

- favorire il reclutamento in base alle esigenze territoriali.

Signor Ministro, io ho 47 anni. Sono forse vecchio per avere un contratto a tempo indeterminato? Ma come, non è un controsenso con quello che sta facendo il suo governo, alzando l'età pensionabile a 67/68 anni?
Concludo informandola che ho due figli (non so se questo La possa interessare), Giulia di 5 anni e Nicolò di 2 anni.

Sperando che questa lettera La informi soprattutto su ciò che è avvenuto dopo i concorsi,
Le porgo i miei saluti.

Un insegnante precario

 

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