Dirigenti Scuole Autonome e Libere
Associazione professionale dirigenti scuole statali e paritarie Lettera aperta sulle dimensioni delle scuole ScuolaOggi 30.1.2012 Al Ministro all’Istruzione Università e Ricerca Al Ministro per la Funzione Pubblica Alla Conferenza Stato-Regioni All’Assessore all’Istruzione e Formazione della Regione…….. Agli Assessori all’Istruzione delle Province di …………
Egr. Sig.ri,
1. sulla base dell’art. 19 del D.L. 98/2011 le Regioni hanno
concluso in questi giorni i Piani di dimensionamento delle
Istituzioni Scolastiche Autonome (ISA) del I Ciclo, coinvolgendo
talvolta con esse, in alcune realtà, anche quelle del II Ciclo. Il
MIUR con Nota 10309 del 13 dicembre 2011 aveva accolto la richiesta
della Conferenza Stato-Regioni del 27.10.11, attuando una proroga,
chiedendo gradualità e indicando un chiaro criterio operativo. 2. Ora Regioni e Amministrazione debbono passare dai Piani alla loro attuazione. A nostro parere ogni procedura di dimensionamento delle ISA deve avere come obiettivi ben chiari quelli di: a - costituire istituzioni che abbiano dimensioni governabili, dove sia possibile praticare attenzione alle problematiche della dispersione, della qualità dell’istruzione e formazione, delle situazioni di disagio e svantaggio. Invece più aumenta la dimensione delle ISA, meno queste diventano governabili, come dimostrano abbondantemente anche altre esperienze europee; b- valorizzare al massimo il radicamento delle ISA nel loro territorio, in particolare evitando di generalizzare la forma dell’Istituto Comprensivo e lasciando simili valutazioni alla responsabilità diretta degli Enti Locali;
c- evitare l’ulteriore riduzione della dirigenza scolastica a pura
funzione tecnica, sottraendole, a causa delle dimensioni
accresciute, possibilità di perseguire, con la comunità scolastica,
la primaria funzione educativa di questa. 3. Per queste ragioni chiediamo: a- che il dimensionamento sia un effettivo riequilibrio di situazioni di scuole troppo piccole o troppo grandi; b- che Regioni e Amministrazione rivedano urgentemente i piani regionali predisposti prima della Nota MIUR o difformemente da quelle indicazioni; c- che tutti i piani regionali assumano il parametro di 1.000 alunni quale media per salvaguardare l’autonomia per le direzioni didattiche, scuole secondarie di I grado e istituti comprensivi. Dal calcolo di questa media vanno ovviamente tolte le ISA per le quali è prevista la deroga (piccole isole e comuni montani). Infatti ribadisce la Nota: “le finalità di cui all’art. 19, comma 4 ... si raggiungono anche considerando il valore limite di 1.000 alunni (e quello limite 600 per i casi specificamente previsti) anche se tale valore viene assunto come media regionale di riferimento”; d- che si imponga comunque un numero massimo per tutte le ISA di ogni ordine e grado non superiore ai 1.200 alunni (corrispondente al doppio del valore minimo previsto per l’esistenza di un’ISA con dirigente scolastico e direttore amministrativo); e- che sia garantita la direzione educativa ed organizzativa di tutte le ISA di tutti gli ordini di scuola con la presenza del dirigente scolastico e del direttore amministrativo; f- che si sospenda la costituzione generalizzata di Istituti Comprensivi e si proceda con gradualità ed attenzione alle situazioni concrete, come richiesto dalla Conferenza Stato-Regioni e dalla Nota MIUR; g- che di conseguenza il modello dell’Istituto Comprensivo sia assunto non come camicia di forza in tutte le situazioni ma come utile strumento di gestione in relazione alle esigenze locali, specie nei comuni con ISA uniche per ogni livello, soprattutto rispettando quelle istituzioni che funzionano egregiamente rispetto alle esigenze del territorio. Queste richieste facciamo nella speranza che tutte le Istituzioni in questo modo abbiano a cuore il miglioramento ed il futuro delle comunità scolastiche come bene del paese.
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