IL CASO

L'Istat fotografa l'Italia. Pochi leggono, molti disoccupati in crescita gli abbandoni scolastici

Sos disoccupazione, e i giovani non riescono a finire gli studi
Boom di scoraggiati, la povertà colpisce 3 milioni di connazionali

 La Stampa, 19.1.2012

torino
C’è l’Italia degli oltre due milioni di giovani scoraggiati, che nè lavorano nè studiano; l’Italia degli oltre 8 milioni di poveri; il Paese degli acquisti a rate e dei lavoratori in nero. Ma c’è anche l’Italia dove cresce il numero degli asili nido e calano le rapine e gli omicidi. L’Istat ha messo insieme 100 statistiche per presentare una ’fotografià, «Noi Italia», del Paese che cambia.

In primo piano resta la crisi, con l’aumento dei disoccupati di lunga durata e con le imprese che non decollano perchè troppo piccole e poco competitive. Ma è un Paese che ce la può fare. «Credo in un Paese - ha detto il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, nel corso della conferenza stampa per presentare il dossier - che ha le potenzialità e le capacità». Cita la sua esperienza personale: «Fino a due anni e mezzo fa stavo all’estero e ho deciso di tornare in Italia: o non ho capito niente o credo in questo Paese», ha detto. La speranza della ripresa arriva dagli stessi dati: «Le esportazioni italiane sono tornate ai livelli pre-crisi e anche in questo momento difficile continuano a crescere. Ci sono poi le multinazionali italiane che hanno creato all’estero un milione e mezzo di posti di lavoro». Per Giovannini questo è «un momento d’oro per capire come sia messa l’Italia e dove debba andare».

Ma ecco la foto dell’Italia scattata dall’Istat:

- OLTRE 2 MLN GIOVANI “NEET”. Non studiano nè lavorano; sono il 22,1% tra i 15-29 anni.

- PIÙ DI 8 MLN POVERI. L’11% delle famiglie ha difficoltà a sbarcare il lunario.

- DISOCCUPATI, LA METÀ DA OLTRE 1 ANNO. La disoccupazione di lunga durata riguarda il 48,5% dei senza-lavoro.

- LAVORATORI, 12,3% SONO IRREGOLARI. A Sud in nero uno su 5.

- 1 STUDENTE SU 5 LASCIA LA SCUOLA. L’Italia è tra i Paesi europei con la più alta quota di abbandono.

- IMPRESE, 4 ADDETTI L’UNA. Con questa media le aziende italiane sono tra le più piccole in Europa.

- IMPRESE, COMPETITIVITÀ IN CALO. E anche inferiore alla media Ue.

- CREDITO AL CONSUMO, AL SUD 21% DEGLI IMPIEGHI. Più del doppio rispetto alla media nazionale.

- STRANIERI, IN 10 ANNI TRIPLICATI. Sono il 7,5% della popolazione residente.

- PAESE ANZIANO, SOLO GERMANIA DI PIÙ. Ci sono 144,5 anziani ogni 100 giovani, in Europa solo la Germania presenta un indice di vecchiaia più accentuato.

- SUPER-MOTORIZZATI. Ci sono 606 vetture ogni 1.000 abitanti.

- MA IL WEB NON DECOLLA. La metà degli italiani naviga su Internet, e neanche tutti i giorni; in Svezia sono quasi il 90%.

- AUMENTANO DIVORZI. Ma assieme all’Irlanda resta la più bassa incidenza nella Ue.

- 10% POPOLAZIONE È OBESA. Gli over-size sono aumentati negli ultimi dieci anni.

- SOLO 1 STUDENTE SU 4 VA A SCUOLA A PIEDI. Tutti gli altri in auto o in bus. Tra studenti e lavoratori ogni giorno si muovono con mezzi di trasporto 30 milioni di persone.

- PIÙ ASILI NIDO. Sono ormai nel 56% dei Comuni.

- MENO OMICIDI E RAPINE. Ma per una famiglia su quattro c’è rischio.

- PRIMO PARTO DOPO I 31 ANNI. E il tasso di fecondità, a 1,41, resta tra i più bassi.

- LIBRI? NON GRAZIE. Solo il 45% ha letto un libro negli ultimi 12 mesi.