Per il ripristino di una scuola di qualità: Ministro, fermi la "mannaia"

 Domenico Casamassima*, 17.1.2012

On.le Ministro Profumo,

l'avvento del governo presieduto dal dott. Monti ha suscitato notevole curiosità nel mondo della scuola. Il personale della scuola, le famiglie e gli alunni guardano al Miur con rinnovata fiducia e si attendono da Lei dei provvedimenti che possano invertire la rotta che ha portato quasi in secca il mondo dell'istruzione e della ricerca.

Come ben sa, i tagli della legge n. 133/2008, voluta dall' ex ministro Gelmini, e la contestuale riduzione dei fondi della legge n. 440/1997 e quella legata alla gestione amministrativa delle scuole (compresi i fondi per la copertura delle cosiddette supplenze brevi), hanno ridotto le scuole in ginocchio, compromettendo il diritto allo studio degli alunni, anche in seguito ai tagli del personale scolastico e l'inevitabile aumento degli alunni per classe. Ma tali tagli hanno avuto effetti devastanti anche sulla qualità della didattica e hanno ridotto le possibilità di scelta delle famiglie che spesso, nella scuola primaria, si sono visti negare il tempo pieno per i tetti imposti agli organici provinciali. L'eliminazione dei docenti specialisti di lingua inglese ha rappresentato un ulteriore duro colpo alla qualità dell'insegnamento della scuola primaria, un tempo fiore all'occhiello del nostro sistema scolastico. Qualche giorno fa, Lei ha annunciato la fine dei tagli triennali legati all'applicazione della legge 133/08, ma c'è un particolare di cui, forse, non ha tenuto conto. La riforma (chiamiamola così) della scuola primaria prevede l'assegnazione dell'organico d'istituto sulla base di 27 ore settimanali nelle classi di nuova formazione e non più di 30 ore come quelle in uscita dalla scuola primaria.

Ciò è previsto per i prossimi due anni, ovvero fino a quando la “riforma Gelmini” non andrà a regime. Se tutto dovesse restare così, si perderebbero circa 2.800 posti ancora nella scuola primaria. Giova ricordare che la scuola primaria è stata quella maggiormente devastata dai tagli che hanno comportato la perdita di ben 27.000 posti a livello nazionale.

Un ulteriore salasso di personale docente porterebbe le scuola all'impossibilità di garantire i servizi minimi essenziali, anche in termini di vigilanza e di sicurezza degli alunni.

Il gruppo facebook “No congelamento, sì trasferimenti, no tagli” che consta di più di 2.300 insegnanti, Le chiede quindi di bloccare quest'ennesima mannaia che rischia di abbattersi sulla già martoriata scuola pubblica e di garantire alle famiglie una vera, reale possibilità di scelta e agli alunni un clima d'apprendimento sereno che possa permettere loro di esercitare il diritto allo studio previsto dalla nostra Costituzione. Il mondo dell' istruzione aspetta con impazienza un segno di discontinuità che riporti la scuola pubblica al centro del processo di sviluppo sociale, culturale ed economico del Paese.

* Domenico Casamassima

Per il Gruppo “No congelamento, sì trasferimenti, no tagli” che consta di più di 2.300 insegnanti


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