La farsa del finanziamento dei Piani dell’Offerta Formativa e di
formazione e aggiornamento,
di Carlo Salmaso dal
Comitato Genitori Il 19 dicembre 2011 Il MIUR ha emanato la nota prot. n.8448 relativa al finanziamento dei Piani dell’Offerta Formativa e di formazione e aggiornamento nelle istituzioni scolastiche, in applicazione della L. 440/1997 e della direttiva attuativa n. 102 del 7 novembre 2011, per l’anno scolastico 2011/2012. Nel documento, firmato dal direttore generale dr.ssa Carmela Palumbo, viene ribadito che la direttiva n. 102 del 7 novembre 2011 ha definito, ai sensi dell’art. 2 della Legge 18 dicembre 1997, n. 440, gli interventi prioritari e i criteri generali per la ripartizione delle somme, le indicazioni sul monitoraggio, il supporto e la valutazione degli interventi previsti dalla legge medesima per l’anno scolastico in corso. Al punto 1 della stessa direttiva venivano individuati, tra gli altri, come prioritari, nel quadro e nel rispetto dell’autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo delle istituzioni scolastiche, gli interventi sia per l’ampliamento dell’offerta formativa nell’ambito dei piani definiti dalle istituzioni scolastiche in rete, ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, sia per la formazione del personale della scuola. La nota specifica che lo stanziamento assegnato per la realizzazione dei progetti contenuti nei Piani dell’Offerta Formativa e per la Formazione da erogare a tutte le istituzioni scolastiche italiane per l’anno scolastico 2011/2012 ammonta ad euro 11.900.000, di cui euro 1.000.000 da destinarsi a progetti relativi ai licei musicali. Detto in altro modo i fondi a disposizione per quest’anno scolastico sono complessivamente pari a 10.900.000 di euro. Cosa dovrebbero riuscire a fare le singole istituzioni scolastiche con questi fondi? Il documento specifica che: “Le iniziative da intraprendere dovranno costituire oggetto di un organico piano dell’offerta formativa definito dalle singole scuole che favorisca il diritto ad apprendere e la crescita culturale di tutti gli studenti, valorizzando le diversità, promuovendo le potenzialità di ciascuno e adottando tutti gli strumenti utili al raggiungimento del successo formativo”. Inoltre, lo stanziamento è “assegnato per le attività di supporto alle Istituzioni Scolastiche che svolgono – anche su una dimensione di rete – azioni di particolare complessità e rilevanza nei processi di innovazione didattica ed educativa, da intraprendere in collaborazione ed in coerenza con le esigenze e la particolarità delle comunità locali”. Non basta perché, in aggiunta a quanto già enunciato, “gli interventi di finanziamento dovranno inoltre essere rivolti a progetti analoghi a quelli promossi e realizzati a livello nazionale, in modo da sostenere piani di formazione a carattere permanente e coerenti con i processi di innovazione in atto”. In aggiunta “l’ampliamento dell’offerta formativa dovrà incentivare, inoltre, l’accoglienza di studenti appartenenti a famiglie straniere e garantire la promozione dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” attraverso la realizzazione di percorsi multidisciplinari che mirino allo studio della nostra Costituzione come strumento di tutela dei diritti del Cittadino e al contempo, promozione della cultura della legalità, di cittadinanza attiva e di partecipazione democratica”. Infine “per quanto concerne le attività di formazione e aggiornamento, le medesime saranno legate principalmente ai processi di riordino del sistema scolastico in atto. In via prioritaria dovranno favorire la formazione linguistica in inglese dei docenti della scuola primaria e le metodologie “CLIL” per i docenti della scuola secondaria di secondo grado”. Viene anche ricordato che “a livello territoriale, in base a quanto indicato dalla Direttiva n. 102/2011, gli Uffici Scolastici Regionali, d’intesa con l’Amministrazione Centrale, dovranno destinare specifici interventi per il monitoraggio dell’uso dei finanziamenti della Legge 440/97, da effettuarsi su tutte le Istituzioni Scolastiche appartenenti al sistema nazionale di istruzione e formazione, con particolare riguardo alla ricaduta e all’efficacia dei progetti finanziati”. La nota si conclude fornendo un allegato in cui vengono indicati, per ogni regione, gli importi complessivamente stanziati. Questo, in sintesi, il testo della nota. Mi permetto di aggiungere alcune considerazioni personali. Dall’allegato citato si evince che alla regione Veneto sono assegnati per il presente anno scolastico 836.116 euro. Il 9 settembre 2011, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto ha pubblicato un’indagine dal titolo “UNA SCUOLA PER CRESCERE, UNA SCUOLA PER LO SVILUPPO - Tutti i numeri della scuola veneta al via dell’anno scolastico 2011/12”. Da questo documento, ricco di dati e di statistiche, si possono ricavare le seguenti informazioni relative alle scuole statali per l’anno scolastico in corso:
Dunque, con questi numeri a portata di mano, proviamo a fare due conti. Suddividendo in maniera proporzionale la cifra messa a disposizione dal Miur, a ciascuna istituzione scolastica verranno assegnati circa 1.193 euro, o, se preferite, circa 1,40 euro a studente, circa 30 euro per ogni classe, circa 17 euro per insegnante. Quindi, con questa esorbitante somma a disposizione, le nostre scuole dovranno nell’ordine:
Se la situazione non fosse tragica, verrebbe quasi da ridere! Gli stanziamenti sono stati drasticamente ridotti rispetto agli anni passati, in particolare passando dai 36.000.000 di euro del 2009 agli attuali 11.900.000 del 2011; contemporaneamente, i fondi complessivi a disposizione per la legge 440/97 sono scesi negli ultimi tre anni da 140.524.000 euro dell’E.F. 2009 agli 87.872.477 dell’E.F. 2011 (ricordiamo che quando è entrata in vigore l’autonomia scolastica, gli stanziamenti complessivi previsti dalla legge 440/97 erano, nel 2001, 269,2 milioni di euro: c’è stato, quindi, un taglio del 70%!).[vedi qui e qui] Inoltre, va segnalato che dei fondi del 2010 si è persa ormai ogni traccia; probabilmente sono stati utilizzati per incrementare gli stanziamenti per il funzionamento amministrativo e didattico o per coprire qualche altro “buco” di bilancio. Da ultimo, oltre il danno, la beffa legata al “monitoraggio dell’uso dei finanziamenti della Legge 440/97, da effettuarsi su tutte le Istituzioni Scolastiche appartenenti al sistema nazionale di istruzione e formazione, con particolare riguardo alla ricaduta e all’efficacia dei progetti finanziati”. Sarebbe veramente interessante se il Miur ci fornisse un’apposita chiave di lettura per capire come valuta la “ricaduta e l’efficacia dei progetti finanziati”, visto l’ammontare della cifra a disposizione di ogni scuola, con buona pace della qualità dell’offerta formativa! Non so se il neo ministro Profumo è a conoscenza di questa ennesima “fregatura” data alla scuola statale; ritengo comunque che, prima di continuare con la litania ininterrotta sulla valutazione e la meritocrazia, chi ci governa dovrebbe fare un serio esame di coscienza. |