Gli insegnanti che ci fanno diventare adulti

Alain Touraine la Repubblica, 25.1.2012

Negli anni dell´infanzia e dell´adolescenza abbiamo bisogno di buoni maestri. Hanno un ruolo essenziale, anche perché la società, spesso, delega alla scuola il compito dell´educazione.

Oggi però, quel che succede, è una contrapposizione sempre più forte tra la cultura scolastica e quella "giovanile". La prima rappresenta l´autorità, la trasmissione del sapere, il principio di realtà. La seconda il piacere, le relazioni, la comunicazione dominata dalle immagini e dalle nuove tecnologie. Il mondo della giovinezza è quello del qui e adesso, mentre il mondo della scuola è quello del domani e dell´altrove. Due prospettive diverse che non è facile conciliare, anche perché, molti ragazzi non sembrano intenzionati ad abbandonare la dimensione della giovinezza. Per costruire un dialogo con loro, la scuola non può avere come unico obiettivo la trasmissione delle conoscenze, ma deve riuscire a farsi carico della relazione con la cultura dei più piccoli, oggi così diversa. Ciò naturalmente non significa rinunciare alla propria identità ma riconoscere le differenze con il passato.

Oggi l´universo culturale dei ragazzi implica modelli cognitivi e modalità di relazione al sapere che spesso entrano in conflitto con quelli tradizionali della pedagogia scolastica. Ad esempio, la quantità di informazioni sempre e immediatamente disponibili in rete mette in discussione il tradizionale valore del sapere veicolato dalla scuola a prezzo di faticosi sforzi individuali: l´idea stessa di "trasmissione" è cambiata. Da questo punto di vista, i più disarmati sono gli insegnanti. I giovani infatti vivono senza traumi la rapidissima evoluzione tecnologica alla quale sono costantemente confrontati, che per loro è un dato naturale come il passaggio da una classe all´altra all´interno del percorso scolastico.

Ecco perché è fondamentale la formazione dei maestri: sono loro l´ultima frontiera dell´educazione, sono loro ad andare in crisi se vengono lasciati soli davanti a metamorfosi culturali così grandi. Il loro ruolo, come oramai sappiamo bene, influisce sui risultati scolastici degli allievi molto di più del contesto socio-culturale di provenienza. Il loro atteggiamento ha un peso determinante sull´evoluzione dei ragazzi.

Dunque bisognerebbe fare molto di più per formare gli insegnanti. Perché il futuro dipende da loro. Da persone che prima ancora di trasmettere saperi dovrebbero cercare di trasmettere una capacità su tutte: quella di saper imparare. Il che significa stimolare la curiosità, il gusto per la conoscenza, la possibilità di orientarsi in un universo complesso, puntando sull´autonomia e sul metodo. Anche a questo servono i buoni maestri: a farci diventare adulti appassionati.

(testo raccolto da Fabio Gambaro)