Venerdì il Cipe, si riparte Eu. B. Il Sole 24 Ore, 15.1.2012 ROMA - La macchina delle infrastrutture si rimette in moto. È previsto per venerdì 20 il primo Cipe del 2012. In una versione light però visto che all'ordine del giorno dovrebbe esserci solo lo sblocco di 2,4-2,8 miliardi di «spese indifferibili». Intese come fondi Fas destinati all'edilizia scolastica e ad alcuni cantieri di metropolitane. Ma che le scuole siano in cima alle priorità del governo lo conferma anche l'intenzione di varare un «piano di ingegnerizzazione» per la costruzione di un migliaio di nuove scuole a basso impatto energetico. Il progetto, a cui stanno lavorando i ministeri dell'Ambiente e dell'Istruzione e che potrebbe confluire nel Dl liberalizzazioni, punta a sostituire gli edifici più datati ed energivori, per cui oggi gli enti locali pagano un alto affitto a proprietari privati, con strutture all'avanguardia e capaci di sfruttare le potenzialità delle rinnovabili. Come spesso accade l'idea nasce dall'osservazione dello stato di cose presenti. Dei circa 40mila edifici scolastici italiani circa 1.500 sono stati costruiti prima del 1900 e solo il 23,7% ha visto la luce dopo il 1980. Ma non è solo una questione di età. Sono oltre 5mila infatti gli istituti ospitati in un immobile nato per altri fini. Un fenomeno tipicamente meridionale con circa 2.400 casi censiti. Ma il Sud spicca anche per il numero di scuole non di proprietà: 726 (con un canone di locazione quasi sempre superiore ai 10mila euro mensili) su 992 totali. E sono proprio queste le principali indiziate alla sostituzione con altrettanti edifici "verdi". L'investimento non sarà di poco conto. Per costruire un istituto di circa 7mila metri quadrati in classe energetica "A" serviranno due anni di lavoro e circa 8 milioni di euro. Che, moltiplicato per quasi mille stabili, porterebbe l'esborso complessivo vicino a quota 8 miliardi. Come finanziarli vista la difficile condizione delle finanze pubbliche? Innanzitutto con i risparmi sulla bolletta energetica se è vero che, passare dall'attuale classe energetica "F" o "G" a una futura "A", farebbe risparmiare circa 100mila euro all'anno. Ciò significa che in 30 anni si arriverebbe a ripagare il 35% dell'investimento effettuato sulla singola scuola.
Il piano nasce anche per mettere a sistema tutte le altre fonti di
finanziamento. A cominciare da una parte dei 974,3 milioni stanziati
per la linea istruzione nel piano Sud, nella versione aggiornata dal
ministro della Coesione, Fabrizio Barca. Direttamente interessate
saranno anche Regioni ed enti locali che potranno convogliare sul
piano per il risparmio energetico l'equivalente degli versati ai
privati e un domani non più necessari visto che saranno
comproprietari degli istituti. |