Scuola in chiaro – scuro

Lucio Ficara AetnaNet 15.1.2012

Il chiaroscuro in arte è un effetto tecnico  di luce che consiste nel dare particolare risalto alle immagini, attraverso l’utilizzo di luce ed ombre sulle varie superfici disegnate, sovrapponendo, tonalità  più "chiare" a tonalità più "scure". Nel manierismo, il sublime Caravaggio usava il chiaroscuro per ottenere un effetto  delle immagini molto più drammatico. Utilizzando nei dipinti, il potente  contrasto dello sfondo scuro  e dei volti dei personaggi chiari e quindi luminosi, Caravaggio ha creato degli elevati effetti  d’ intensa potenza e di forte impatto drammatico.

Anche la scuola italiana in questo momento storico e politico sta vivendo una fase in chiaroscuro. Dopo lo scuro totale di gelmininiana memoria, abbiamo sperato intensamente, ma credo invano, in un rilancio serio della politica della scuola e dell’università. Dopo qualche annuncio dalle tinte chiare, in stile manieristico, si è passati a dichiarazioni dalle tinte più fosche, che lasciano presagire il condensarsi di nubi grigie o addirittura grigissime. Si tratta non soltanto di voci di corridoio raccolte e rilanciate nel web, ma di dichiarazioni ufficiali fatte a mezzo stampa, dal sottosegretario Rossi Doria ed appoggiate politicamente e ufficialmente dal partito democratico.

Nello specifico si vorrebbe, nonostante la contrarietà dei sindacati, riformare di nuovo la scuola sopprimendo l’ultimo anno di istruzione scolastica ed anticipando di un anno l’esame di stato conclusivo del ciclo di studi. Il baratto politico per ottenere il via libera dal parlamento  rispetto a questa riduzione di un anno d’istruzione di scuola sarebbe la contemporanea approvazione dell’organico funzionale. Infatti la riduzione di un anno del percorso formativo dei nostri ragazzi, prevede un taglio di posti di lavoro di circa 42000 docenti e circa 16000 personale ata, che non andrebbero a perdere immediatamente il posto di lavoro, ma rimarrebbero in organico funzionale per altri tre anni nella stessa scuola.

Per il ministro Profumo questa iniziativa, a mio modo di vedere poco chiara e molto scura, allineerebbe l’Italia in relazione alla durata degli studi ai paesi Europei e mondiali più moderni. Ma caro ministro Profumo, perché non allinea  l’Italia anche in relazione alle retribuzioni dei docenti agli stessi paesi che lei ritiene più moderni? A me sembra che quando c’è da tagliare ( non da riformare) , si guarda  con interesse ai modelli d’istruzione dei paesi più moderni , quando invece si tratta di equiparare la retribuzione dei docenti a quella dei docenti di questi stessi paesi, si glissa e si evita il discorso.

Comunque sia, quello proposto dal ministro Profumo non è un intervento legislativo, da considerarsi come gestione ordinaria, ma piuttosto come un intervento di una vera e propria riforma che incide particolarmente sui finanziamenti agli istituti e sulle supplenze. In questo quadro si aggiungerà la riduzione di un anno del percorso di studi, che porterà  tutti gli studenti all'esame di stato conclusivo non più dopo 13 anni tra i banchi  bensì dopo dodici. In questo ddl, che verrà proposto a fine gennaio al consiglio dei ministri, verrà anche inserito, perché non venga affossato dal parlamento l’intero ddl, il tanto voluto organico funzionale. Sinceramente sono molto perplesso rispetto a queste novità, che a mio modo di vedere sono state frettolosamente pensate solo con l’idea di risparmiare e non con l’idea di migliorare la qualità dell’insegnamento.

Si sta dipingendo un quadro  in chiaroscuro, dove nello sfondo scuro è stata messa la scuola pubblica, la sua cultura e tutta la classe docente e in evidenza, sotto un riflettore di luce chiara, è stata messa  la casta politica (partito democratico in testa), che fa i suoi interessi personali (ad castam), perdendo di vista la realtà di un paese che non ce la fa più.