Scenari 2012/3. da TuttoscuolaNews, n. 518 9.1.2012 Altre incognite gravano sui futuri concorsi, la cui necessità e urgenza, da tempo sottolineata da Tuttoscuola, non può far dimenticare la rilevanza di una serie di problemi che possono condizionare pesantemente il successo/insuccesso dell’operazione, a partire dalla questione di chi potrà parteciparvi, cui si è accennato anche nella precedente notizia: solo i già abilitati o anche i neoabilitati dei TFA (o abilitandi, se ammessi alle prove con riserva)? Oppure, soprattutto con l’obiettivo di guadagnare tempo, tutti i laureati, vincolando i vincitori a frequentare (con successo) il TFA nel primo anno scolastico successivo alla pubblicazione della graduatoria? In tal caso servirebbero prove di preselezione, dato il prevedibile elevato numero di candidati? Chi le gestirebbe, e a che livello (nazionale, regionale, altro)? I concorsi sarebbero banditi per tutte le graduatorie, o si partirebbe con quelli dove le Gae sono già esaurite o in via di esaurimento? In questo caso, supponendo una dimensione regionale o provinciale (o di reti di scuole), chi sarebbe ammesso a parteciparvi? Altre questioni aperte riguardano le Commissioni esaminatrici, dai criteri di scelta degli esaminatori alla definizione di un set nazionale di regole alle quali i commissari dovrebbero attenersi, alla loro (auspicabile) formazione all’esercizio di questa delicata funzione. E infine, dato che comunque il numero dei vincitori dei concorsi e quello degli immessi in ruolo provenienti dalle Gae sarebbero certi - in quanto corrisponderebbero al fabbisogno globale delle scuole - con quale criterio i singoli insegnanti sarebbero assegnati alle singole scuole? Con quello tradizionale che vede gli insegnanti scegliere e le scuole recepire passivamente tali scelte, o con quello, assai più coerente con il principio dell’autonomia responsabile delle scuole, che cerca un punto di incontro tra domanda e offerta, ferma restando la copertura finale di tutti i posti disponibili? Sono tutte domande alle quali il Ministero è chiamato a dare risposte chiare e tempestive. E Tuttoscuola non mancherà di avanzare proposte concrete basate sull’analisi dei dati e delle criticità. |