La qualità dell’aria indoor
nelle scuole: quali rischi?
di Lara La Gatta La
Tecnica della Scuola, 3.1.2012
Bambini e ragazzi trascorrono in classe circa un terzo della loro
giornata, per cui è evidente che se l’aria nelle scuole è insalubre,
questa può provocare l’insorgere di malattie respiratorie, quali
l’asma, o anche allergie e altre patologie croniche.
La situazione delle scuole italiane in merito alla
qualità dell'aria nelle scuole e i relativi rischi
per la salute respiratoria degli studenti è stata
recentemente descritta nel corso di un Workshop,
organizzato dal della salute, con la collaborazione
della GARD-I, intitolato "La qualità dell’aria
indoor nelle scuole: rischi per malattie
respiratorie e allergiche - Quadro conoscitivo della
situazione italiana e strategie di prevenzione".
Durante l’incontro, svoltosi a Roma il 15 dicembre
scorso, sono state delineate le principali aree di
criticità su cui intervenire e le possibili
strategie sostenibili, volte a minimizzare le
esposizioni indoor nelle scuole e ridurre l'impatto
delle malattie respiratorie, asma e allergie
nell'infanzia.
Secondo alcuni recenti studi condotti in Nord-Europa,
l’asma corrente in bambini ed adolescenti risulta
positivamente associata a numerosi fattori presenti
nell’ambiente scolastico, fra cui l'umidità, i
composti organici volatili (VOCs), la formaldeide,
gli allergeni e i batteri. Le indagini hanno,
altresì, evidenziato come una cattiva qualità
dell'aria e condizioni microclimatiche non ottimali
possano influenzare negativamente la performance del
lavoro scolastico degli studenti.
È per tale ragione che interessarsi al miglioramento
della qualità dell'aria nelle scuole rappresenta
un’azione fondamentale per la sanità pubblica e la
situazione attuale delle scuole, italiane ed
europee, richiede risposte concrete, volte a
realizzare tutti gli interventi necessari a
garantire ambienti scolatici sani e sicuri,
rispondenti alle specifiche esigenze degli studenti
e in modo particolare dei bambini con asma,
allergia, malattie respiratorie e altre patologie
croniche.
Tra le azioni da mettere in atto, l’eliminazione
dell’esposizione a fumo di tabacco attivo e passivo,
delle fonti di allergeni e delle muffe e funghi
dall'edificio, la riduzione in tutti gli ambienti
scolastici dell'esposizione a inquinanti chimici,
fisici e biologici. E, inoltre, fare particolare
attenzione alla corretta ventilazione degli
ambienti, verificare regolarmente il funzionamento
degli impianti di riscaldamento e condizionamento,
provvedere costantemente alla manutenzione e pulizia
di edifici, compresi gli spazi esterni e il verde
scolastico.
Per approfondire l’argomento è possibile anche
consultare gli interventi dei relatori pubblicati
sul sito del Ministero della Salute:
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