COORDINAMENTO PRECARI E

DISOCCUPATI DELLA SCUOLA

PROVINCIA DI VENEZIA

 

TFA e concorsi

Andrea Florit, dal Coordinamento Precari di Venezia, 1.1.2011

Fra due mesi l'avvio delle prove di selezione per l'accesso ai TFA. Nel frattempo il Miur rivaluterà più attentamente i numeri effettivi di posti da rendere disponibili presso le università. Infatti la prevista diminuzione del numero dei pensionamenti, legata sia ai provvedimenti del precedente governo che dell'attuale, ed il richiamo del ministero della Funzione pubblica a non concedere gli ingressi "in eccesso" ai TFA, già conteggiati dalla Gelmini, richiedono una correzione ministeriale ai decreti già pubblicati per un numero inferiore di futuri abilitati post-TFA. Gli ex-iscritti Ssis, successivamente ritiratisi, avranno l'accesso diretto ai tirocini banditi da ciascuna università, mentre i posti restanti saranno assegnati in base alle graduatorie risultanti dalle prove d'ingresso e dai titoli posseduti. La selezione per l'accesso avverrà con tre filtri successivi: un test unico nazionale a risposte chiuse, seguito da uno scritto e quindi da una prova orale. Chi supera anche l'orale entra in graduatoria (sommando i voti delle tre prove e i punti dei titoli); chi è in posizione utile in graduatoria, in base al numero stabilito per ciascuna università, accede al TFA. Chi frequenta almeno il 70-80% delle attività previste e supera l'esame finale, consegue l'abilitazione.

I nuovi abilitati dovrebbero rappresentare coloro che poi concorreranno, attraverso un ordinario di "nuova concezione", alla fetta di posti non destinati annualmente al reclutamento da GaE. Tale fetta sarà probabilmente "variabile" e determinata annualmente, o ogni due anni, per decreto ministeriale, in modo da destinare una percentuale maggiore dell'attuale 50% alle GaE (alleggerendole più rapidamente) ed i restanti posti agli idonei del concorso (che potranno essere più abbondanti laddove le GaE andassero in esaurimento).

Le intenzioni ministeriali, dichiarate da Profumo, sono tuttavia quelle di bandire un primo concorso ordinario (ad un numero di posti attentamente valutato e basato sulle reali esigenze di copertura di cattedre) nella seconda metà del 2012, cioè ampiamente prima che gli abilitati post-TFA possano accedervi (iniziando le tre prove selettive a marzo, è difficilmente ipotizzabile che il tirocinio effettivo possa iniziare e concludersi nel corrente anno accademico). Pertanto si aprono due scenari alternativi.

1) Il primo (coerente con quanto progettato finora dal Miur) implicherebbe l'inevitabile slittamento di circa un anno del progetto concorsuale del ministro: in tal caso, a fine 2013 solo i neoabilitati da TFA potrebbero accedere al nuovo concorso ordinario, affrontando una prima veloce preselezione nazionale (finalizzata a ridurne il numero), con successive fasi scritta e orale (gestibili anche localmente) fino ad arrivare al numero previsto di assunzioni per ciascun insegnamento (presumibilmente non oltre 5-7mila posti per ciascun anno nel biennio di riferimento). Due anni dopo, sarebbero i neolaureati (di nuova formazione), a conclusione del loro TFA, ad affrontare la successiva tornata concorsuale.
Si profilerebbero pertanto tre compagini: a) gli attuali iscritti in GaE, il cui numero dovrebbe progressivamente ridursi sulla base di una più cospicua attribuzione % di posti; b) gli attuali abilitati non inseriti in GaE, apparentemente destinati solo alle Graduatorie d'Istituto (a meno che non si preveda di ammetterli al concorso o di introdurli nelle GaE); c) i tirocinanti in formazione attiva, che, abilitati, "concorreranno" in numero programmato, ogni due anni, ai posti non destinati alle GaE.

2) Il secondo scenario (di meno chiara definizione, ma attualmente più probabile) vedrebbe nell'autunno 2012 un bando concorsuale aperto a tutti gli abilitati. La formula concorsuale dovrebbe essere più veloce rispetto alle precedenti edizioni, con una notevole scrematura iniziale attraverso una preselezione unica nazionale a test e una seconda prova a test specifica per ciascuna disciplina. Le successive prove scritta e orale, ipotizzabili anche a livello decentrato, individuerebbero un limitato numero di aspiranti idonei, da assumere a T.I. nei due anni successivi. Le prove selettive per i TFA di marzo servirebbero invece ad abilitare (nel 2013) i destinatari della successiva tornata concorsuale, da bandire nel 2014. Poi, nel 2016, sarebbe la volta degli abilitati da TFA conclusivo della nuova formazione, e così via ogni due anni. Le percentuali di ripartizione dei posti tra concorsi e GaE sarebbero di anno in anno adattate alle reali esigenze e situazioni regionali, passando gradualmente da una ripartizione più ampia per le GaE ad una di segno opposto man mano che le diverse GaE risultassero in esaurimento.
Si profilerebbero così queste compagini: a) gli attuali iscritti in GaE, annualmente assunti a t.i. in base alle % stabilite; b) gli attuali abilitati, inseriti o meno in GaE, protagonisti del concorso ordinario del 2012, i cui vincitori sarebbero assunti nei due a.s. successivi; c) i tirocinanti in formazione attiva, che, dopo abilitazione, "concorreranno" in numero programmato, ogni due anni dal 2014, ai posti non destinati alle GaE.

In ogni caso, le prospettive difficilmente usciranno da questi binari: garantire comunque una fetta del reclutamento alle GaE fino a loro esaurimento; garantire dal 2014, con cadenza biennale, accesso ai ruoli attraverso nuovi concorsi per numeri ristretti e programmati di candidati (con l'obiettivo di reclutare anche o soprattutto giovani docenti); fornire in tal modo un'idea molto più chiara sulle effettive possibilità di assunzione nella scuola negli anni successivi per gli aspiranti all'insegnamento (chi non passa il concorso e non è in GaE sarà "fuori dai giochi").