TFA e concorsi (aggiornamento) Andrea Florit, dal Coordinamento Precari di Venezia, 5.1.2011 Fra due mesi l'avvio delle prove di selezione per l'accesso ai TFA. Dopo un primo allarme sui posti effettivamente disponibili per le immatricolazioni, il ministero per la Funzione Pubblica è tornato sui suoi passi confermando i circa 23mila posti già conteggiati dalla Gelmini (4.275 per il primo grado, 2.802 e 15.792 rispettivamente per la secondaria di primo e secondo grado). Per l'accesso, gli ex-iscritti Ssis, successivamente ritiratisi, potranno immatricolarsi direttamente, mentre i posti restanti saranno assegnati in base alle graduatorie risultanti dalle prove d'ingresso e dai titoli posseduti. La selezione per l'accesso avverrà con tre filtri successivi: un test unico nazionale a risposte chiuse, seguito da uno scritto e quindi da una prova orale. Chi supera anche l'orale entra in graduatoria (sommando i voti delle tre prove e i punti dei titoli); chi è in posizione utile in graduatoria, in base al numero stabilito per ciascuna università, accede al TFA. Chi frequenta almeno il 70-80% delle attività previste e supera l'esame finale, consegue l'abilitazione. I nuovi abilitati dovrebbero rappresentare coloro che poi concorreranno, attraverso un ordinario di "nuova concezione", alla fetta di posti non destinati annualmente al reclutamento da GaE. Tale fetta sarà probabilmente "variabile" e determinata annualmente, o ogni due anni, per decreto ministeriale, in modo da destinare una percentuale maggiore dell'attuale 50% alle GaE (alleggerendole più rapidamente) ed i restanti posti agli idonei del concorso (che potranno essere più abbondanti laddove le GaE andassero in esaurimento). Le intenzioni ministeriali, dichiarate da Profumo, sono tuttavia quelle di bandire un primo concorso ordinario (ad un numero di posti attentamente valutato e basato sulle reali esigenze di copertura di cattedre) nella seconda metà del 2012, cioè ampiamente prima che gli abilitati post-TFA possano accedervi (iniziando le tre prove selettive a marzo, è difficilmente ipotizzabile che il tirocinio effettivo possa iniziare e concludersi nel corrente anno accademico). Pertanto si aprono due scenari alternativi.
1) Il
primo (coerente con quanto progettato
finora dal Miur, anche su base normativa) implicherebbe
l'inevitabile slittamento di circa un anno del progetto concorsuale
del ministro: in tal caso, a fine 2013
solo i neoabilitati da TFA potrebbero
accedere al nuovo concorso ordinario,
affrontando una prima veloce preselezione nazionale (finalizzata a
ridurne il numero), con successive fasi scritta e orale (gestibili
anche localmente) fino ad arrivare al numero previsto di assunzioni
per ciascun insegnamento (presumibilmente non oltre 5-7mila posti
per ciascun anno nel biennio di riferimento). Due anni dopo,
sarebbero i neolaureati (di nuova formazione), a conclusione del
loro TFA, ad affrontare la successiva tornata concorsuale.
2) Il
secondo
scenario (di meno chiara definizione,
ma più vicino alle recenti parole del min. Profumo) vedrebbe
nell'autunno 2012 un
bando concorsuale aperto a
tutti gli
abilitati. La formula concorsuale dovrebbe essere più veloce
rispetto alle precedenti edizioni, con una notevole scrematura
iniziale attraverso una preselezione unica nazionale a test e una
seconda prova a test specifica per ciascuna disciplina. Le
successive prove scritta e orale, ipotizzabili anche a livello
decentrato, individuerebbero un limitato numero di aspiranti idonei,
da assumere a T.I. nei due anni successivi. Le prove selettive per i
TFA di marzo servirebbero invece ad
abilitare (nel 2013) i destinatari della successiva tornata
concorsuale, da bandire nel 2014. Poi, nel 2016, sarebbe la volta
degli abilitati da TFA conclusivo della nuova
formazione, e così via ogni due anni. Le percentuali di
ripartizione dei posti tra concorsi e GaE sarebbero di anno in anno
adattate alle reali esigenze e situazioni regionali, passando
gradualmente da una ripartizione più ampia per le GaE ad una di
segno opposto man mano che le diverse GaE risultassero in
esaurimento. In ogni caso, le prospettive difficilmente usciranno da questi binari: garantire comunque una fetta del reclutamento alle GaE fino a loro esaurimento; garantire dal 2014, con cadenza biennale, accesso ai ruoli attraverso nuovi concorsi per numeri ristretti e programmati di candidati (con l'obiettivo di reclutare anche o soprattutto giovani docenti); fornire in tal modo un'idea molto più chiara sulle effettive possibilità di assunzione nella scuola negli anni successivi per gli aspiranti all'insegnamento (chi non passa il concorso e non è in GaE sarà "fuori dai giochi"). |