Tutto
è divertente, finché capita a qualcun altro.
Marcel
Achard
Alcune schiarite. Forse per la
scuola è
davvero “fernuta ‘a nuttata” gelminiana, si intravedono schiarite.
La prima è che il ministro Profumo, dopo una settimana di surplace,
ha fermato il “progetto” della riduzione di un anno del percorso di
studi, la c.d. maturità a 17 anni. E non era un’indiscrezione dubbia
ma un progetto con tanto di d.d.l. già pronto! Ma lo stop vale “per
il momento”, perciò non c’è da stare tranquilli e bisogna vigilare
almeno per due motivi: primo, l’esistenza - non smentita - del
d.d.l. e, secondo, le modalità poco chiare con cui se ne è venuti a
conoscenza. Su questo stop ministeriale hanno avuto importanza le
posizioni contrarie esternate soprattutto tramite internet. Se è
così, è un fatto nuovo e positivo: il ministro ascolta.
L’altra schiarita non
viene dal Miur ma dall’Istat e riguarda i numeri, la parte di Pil
che l’Italia destina all’Istruzione. Con il rapporto “NOI ITALIA”,
diffuso il 19.1.2012, l’Istat ha confermato il consistente gap del
Pil nazionale rispetto alla media del Pil dell’Ue27: 4,8% e 5,6%
rispettivamente nel 2009. La situazione era nota e assodata da anni
ma può risultare utile, in particolare, per qualche commentatore di
politiche scolastiche che argomenta e discetta partendo da dati non
corretti: «… Per la
scuola
fino alla secondaria superiore l’Italia non spende poco (siamo al di
sopra della media OCSE), ma spende male, soprattutto usando la
scuola come un ammortizzatore sociale…» (1) e anche «… la
spesa statale fino alla secondaria superiore si attesta al di sopra
della media Ocse, ed è dunque evidente che occorre soprattutto
“spendere meglio in funzione della qualità…» (2). Grazie
all’Istat, non è possibile, o è più difficile, “torturare i numeri
per far dire loro quello che si vuole”.
La questione del Pil è
molto preoccupante non solo per la sua ridotta consistenza attuale
ma, e molto di più, per la sua ulteriore e programmata riduzione nei
prossimi anni. Infatti il DEF (documento economico finanziario)
2011-14, del precedente governo Berlusconi, contiene la previsione
di ridurre la spesa al 3,7% del Pil nel 2015 e al 3,2% nel 2030 (3).
Mariangela Bastico, nel maggio scorso, ha parlato di “scelte
agghiaccianti del DEF 2011-14” (4)! Il punto nodale è questo. Il
ministro Profumo e il presidente Monti dovranno pronunciarsi e
decidere se mantenere o meno questo vincolo che costituisce un vero
e proprio cappio per la nostra scuola.
In corpore vili. Nella
scuola, quando si parla di riforme o di aspetti positivi, anche solo
annunciati o sulla carta, l’iniziativa e il merito sono sempre dei
ministri e dei politici di turno. Quando invece le cose non vanno
bene – e nella scuola succede – vengono costantemente chiamati in
causa i docenti: loro sono i responsabili sia di tutto ciò che non
va, sia delle omesse soluzioni! Quasi che i prof potessero e
dovessero provvedere di loro iniziativa, pur in assenza di scelte e
decisioni superiori (ministri e anche presidi) e delle risorse
economiche.
Inoltre, con questa
arbitraria cornice e con questo sfondo fasullo, si cerca di
pungolare, stimolare, magari anche frustare (metaforicamente) i prof
a essere più bravi, a rendere di più, migliorare – solo loro – la
qualità degli apprendimenti di studenti magari svogliati,
neghittosi, con carenze precedenti, a volte o spesso affollati in
classi pollaio. Allora bisogna, è urgente valutare i prof,
individuarli e catalogarli come “insegnanti bravi, quelli medi e
quelli scarsi”(2)… Tutto ciò a tappeto, rapidamente e con
metodi c.d. “oggettivi”… Così migliorerebbe sicuramente, subito e
gratis la scuola… Diamine! Da notare che tutti o quasi i docenti
sono già abilitati e che nessuno si sogna di valutare, ad esempio, i
medici di base e di classificarli in bravi, medi e scarsi! Idem per
altre categorie e, restando in ambito scolastico, per i presidi, i
dsga, gli ata.
Già in passato ho
notato (5) (6) questa tendenza (o fregola) che si ripropone
ciclicamente e distrae ad arte l’attenzione sia dalle incombenze e
responsabilità proprie del Miur sia dai problemi più fondamentali,
basici e incancreniti quali “servizi di prima necessità come
sapone, carta igienica, lavandini e gabinetti integri, impianti di
riscaldamento adeguati” (7). Al riguardo, un articolo (già
citato) titola addirittura “Ecco quanto ci costa avere docenti
scarsi” (2). Alcuni articoli invece affrontano anche l’altro lato
della medaglia (8) (9) (10).
I 276 Militi Ignoti dell’istruzione. Testardemente
l’ex ministro Gelmini impose e portò comunque a compimento la sua
sperimentazione sul merito: il c.d. progetto “Valorizza”. Un
progetto-bonsai, un’iniziativa del tutto marginale, simbolica, non
seria, non appetibile e non condivisa dagli interessati potenziali.
Ciò non ostante, a giugno scorso furono individuati e premiati 276
insegnanti meritevoli, qualcuno venne convocato a Roma, uscì una
notiziola sulla stampa. Però nessuna foto con il ministro Gelmini,
nessun elenco dei premiati, nessun dato per poter conoscere le
caratteristiche di questi prof meritevoli. Poi nessuna altra
notizia. Motivi di privacy o cos’altro? Qualche mese fa, su un forum
ma coperto dall’anonimato, qualcuno dei 276 meritevoli lamentava
ancora la mancata corresponsione del premio promesso! Ora sarebbe
opportuno che, in nome della promessa trasparenza, il ministro
Profumo fornisse finalmente informazioni (11) ÷ (15).
Le retribuzioni dei prof. La crisi e le misure del
nuovo governo c.d. tecnico hanno lasciato in ombra la assurda
situazione retributiva dei docenti. E’ infatti sacrosanto affermare
“È un insulto che l’insegnante al massimo della carriera
guadagni meno di un usciere pubblico, avendo fatto il percorso di
studi che sappiamo” (1). Ma questa è una situazione generale e
relativa a tutti i docenti che non può certo essere sanata, e
nemmeno alleviata, con progettini tipo il citato “Valorizza”, cioè
gratificando, con una elemosina una tantum del 5% della
retribuzione, appena lo 0,3% (3 per 1000!)della categoria. Occorrono
scelte strategiche decise, consistenti, pluriennali e propedeutiche
a tutte le iniziative serie di miglioramento della scuola.
Ricordiamo che nel 2007
Pietro Citati propose il raddoppio delle retribuzioni dei docenti: “Non
è più possibile continuare a pagare i professori delle medie e dei
licei, che devono tornare ad essere un'élite, con gli stipendi di
oggi. Gli stipendi vanno almeno raddoppiati, e via via aumentati nel
corso del tempo. Gli economisti mi risponderanno che i soldi non ci
sono: questa proposta porterebbe a una spaventosa catastrofe, a una
disastrosa inflazione. Ma so ugualmente bene che, in Italia, quando
bisogna sprecarli, i soldi ci sono sempre. Se risparmiassimo sulla
rasatura delle guance dei senatori, i profumi e i dopobarba dei
deputati, le tinture dei capelli ahimè biancastri delle senatrici,
le bare degli assessori veneti, i cuochi e i camerieri del
Parlamento, i gelati dell'onorevole Buttiglione, gli stipendi delle
stenografe siciliane, i premi letterari (in gran parte finanziati
dalle Regioni), la politica estera del presidente Formigoni,
potremmo accumulare una ricchezza immensa.” (16)
La stessa Gelmini,
nella audizione alla Camera del 10 giugno 2008, ipotizzò aumenti
retributivi del 50%: “Non possiamo ignorare che lo stipendio
medio di un professore di scuola secondaria superiore, dopo 15 anni
di insegnamento, è pari a 27.500 euro lordi annui, tredicesima
inclusa. In Germania ne guadagnerebbe 20.000 in più, in Finlandia 16
.000 in più. La media OCSE è superiore a 40.000 euro l'anno. Questa
legislatura deve vedere uno sforzo unanime nel far sì che gli
stipendi degli insegnanti siano adeguati alla media OCSE” (17).
Bastona il cane che affoga. C’è anche chi vede le
cose e interpreta le situazioni in modo del tutto opposto e per lui
logico. Tal “Callisto” (è un nick name), oltre a rinfacciare ai
docenti i soliti 3 mesi di vacanza, ha fatto i conti con i dati
Istat e sostiene convinto la proposta di ridurre il numero dei
docenti di 366.033 unità, portandolo dagli attuali 704.744 a 338.711
quante sono le classi. Cioè un docente per ogni classe e per ogni
ora di lezione, con l’orario settimanale portato da 18 a 36 o a 40
ore, niente giorno libero e magari 2 dei 3 mesi estivi a raccogliere
pomodori (18)! C’è anche chi intravede consistenti risparmi
riducendo le retribuzioni dei docenti (19). Chissà, forse è rimasto
favorevolmente impressionato dalle condizioni lavorative e
retributive dell’equipaggio della Costa Crociere: 500 USD mensili a
fronte di 84 ore settimanali di lavoro (20)! Insomma i docenti
ridotti a ciurma insonne e galeotta delle scuole!
Roma, 24 gennaio 2012
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LINK
1) Cari docenti, siate
maestri non funzionari - 9 gennaio 2012
http://www.ilsussidiario.net/News/Educazione/2012/1/9/SCUOLA-Vittadini-cari-docenti-siate-maestri-non-funzionari/233416/
2) Ecco quanto ci costa
avere docenti scarsi - 20 gennaio 2012
http://www.ilsussidiario.net/News/Educazione/2012/1/20/SCUOLA-Gentili-ecco-quanto-ci-costa-avere-docenti-scarsi/234732/
3) OCSE conferma che
l'Italia disinveste nell'istruzione – 16.9.2011
http://www.cgil.it/tematiche/Documento.aspx?ARG=FFR&TAB=0&ID=17267
4) Le scelte
agghiaccianti del DEF 2011 – 3.5.2011
http://www.bastico.eu/?p=12855
5) In corpore vili. Il
5 in condotta e le responsabilità dei docenti – 16.3.2009
http://www.gildavenezia.it/docs/Archivio/2009/mar2009/corpore_vili.htm
6) L'incapacità è del
"sistema scuola" non dei soli prof! – 1.3.2010
http://aetnascuola.it/categorie/46-lopinione/649-lincapacita-e-del-qsistema-scuolaq-non-dei-soli-prof-replica-al-prof-gaetano-domenici
7) Catania, proteste
anche a scuola: Boggio Lera occupato – 21.1.2012
http://lnx.cataniapolitica.it/wordpress/archives/37004
8) Per valutare i
professori i numeri non bastano - 11.8.2011
http://www.idocentiscapigliati.com/2011/08/per-valutare-i-professori-i-numeri-non.html
9) La logica delle
prestazioni non basta a valutare i docenti – 22.11.2010
http://dirisp1.interfree.it/dirigdoc/foschi-logica_prestazioni.htm
10) Valutare e premiare
i docenti. Sì o no? – 29.4.2011
http://www.educationduepuntozero.it/professione-docente/valutare-premiare-docenti-si-o-no-409167520.shtml
11) Premiati 276
insegnanti meritevoli in tutta Italia – 10 giugno 2011
http://www.romaeasy.it/formazione/premiati-276-insegnanti-meritevoli-in-tutta-italia-4604.html
12) Che fine hanno
fatto i 276 "prof meritevoli" del progetto "Valorizza"? – 24.9.2011
http://www.aetnascuola.it/component/content/article/7238-chi-li-ha-visti-che-fine-hanno-fatto-i-276-qprof-meritevoliq-del-progetto-qvalorizzaq
13) A che serve? Brevi
riflessioni sul progetto “Valorizza” – 10 gennaio 2012
http://www.gildains.it/news/dettaglio.asp?id=2039
(14)"Valutare i
professori funziona" – 7.12.2011
http://www3.lastampa.it/scuola/sezioni/news/articolo/lstp/433371/
(15)Tutti i motivi per
dire no alla nuova scuola-azienda – 2 gennaio 2012
http://www.ilsussidiario.net/News/Educazione/2012/1/2/SCUOLA-Israel-tutti-i-motivi-per-dire-no-alla-nuova-scuola-azienda/232952/
16) Raddoppiamo gli
stipendi ai professori – 3 luglio 2007
http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2007-cinque/raddoppiare-stipendi/raddoppiare-stipendi.html
(18) “callisto” (nick
name) in risposta a Christian Ferretti – gennaio 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/01/ostacola-salvezza-paese/180861/#disqus_thread
17) Audizione del
Ministro Gelmini - 10 giugno 2008
http://www.scuolaelettrica.it/guida/2008/gelminicamera.shtml
(18) “callisto” (nick
name) in risposta a Christian Ferretti – gennaio 2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/01/ostacola-salvezza-paese/180861/#disqus_thread
19) Propongo di
diminuire lo stipendio agli insegnanti – 23 gennaio 2012
http://lettere-e-risposte.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/01/23/propongo-di-diminuire-lo-stipendio-agli-insegnanti/
20) Sulle navi Costa:
500 dollari al mese per 84 ore lavorative a settimana – 18 gennaio
2012
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/18/500-dollari-al-mese-per-84-ore-lavorative-a-settimana/184521/