Gennaio, un mese di scioperi

di R.P. La Tecnica della Scuola, 1.1.2012

Si inizia il 4 gennaio (Mars, astensione dalle prestazioni aggiuntive); il 9 e il 10 due giorni di sciopero proclamati dal SISA. Si chiude (per ora) il 27 gennaio con uno sciopero generale dei sindacati di base.

Il 2012 si apre all’insegna degli scioperi, anche nel comparto scuola.

Si parte già il 4 gennaio con la protesta proclamata dal MARS (Movimento Azione Riforme Sindacali) che prevede l’astensione da tutte le prestazioni straordinarie e aggiuntive per tutto il mese di gennaio.

A dire il vero il Mars aveva dichiarato lo sciopero già dal 1° gennaio, ma siccome durante il periodo Natale-Capodanno le regole in vigore non consentono gli scioperi nei servizi essenziali, la protesta è stata spostata di qualche giorno.

Per i giorni 9 e 10, invece, sono previste due giornate di sciopero proclamate dal SISA (Sindacato indipendente scuola ambiente).

La protesta del piccolo Sindacato di base riguarda soprattutto le nuove regole sui pensionamenti: “Tenere a scuola docenti e ATA per 41, 42, 43 anni - sostiene il segretario nazionale Davide Rossi - è una offesa a lavoratori onesti e un modo per impedire l’accesso al lavoro a tempo indeterminato per i precari”.

“La recente manovra del Governo - afferma sempre Rossi - è irricevibile da quelle donne e da quegli uomini che sono e rappresentano un’Italia degna e che s’indigna, che non evade il fisco, che non ruba, che vorrebbe vedere garantiti due diritti elementari: quello al lavoro e quello alla pensione, possibilmente con criteri di giustizia e di eguaglianza, lavorando non da precari da giovani e pensionandosi dopo 40 di lavoro”.

Ma il segretario nazionale non si ferma lì e parla di un provvedimento “vampiresco” che porta la firma dell’ “iniquo Monti”.

Per il 27 gennaio è in programma anche uno sciopero nazionale generale proclamato da diversi sindacati di base (Usb, Slai-Cobas, Cib-Unicobas, Snater, Usi, Sicobas) ai quali nei prossimi giorni si potrebbero aggiungere anche altre sigle.

Anche in questo caso la protesta riguarda la “manovra Monti” e in particolare i tagli della spesa pubblica e le nuove misure sui pensionamenti.

Per intanto, dopo lo sciopero di un’ora del 19 dicembre, i sindacati rappresentativi non hanno annunciato altre azioni.

Ma fra qualche giorno prenderà avvio nelle scuole la campagna elettorale per il rinnovo delle RSU e forse il clima potrebbe cambiare.