Bruschi: Sperimentiamo
la riduzione dei licei

 Tuttoscuola, 16.1.2012

Anche il consigliere dell’ex-ministro Gelmini, Max Bruschi, dice la sua sull'ipotesi di accorciamento di un anno dei percorsi liceali di cui tanto si discute in questi giorni.

Nel suo blog Bruschi espone interessanti considerazioni sulla questione, concludendo con una valutazione e una proposta.

La valutazione: “un’ennesima riforma ordinamentale, affrettata, è l’ultima cosa di cui il sistema scolastico ha bisogno.

Il che non significa rimandare l’ipotesi al tempo del mai. Anzi. L’occasione è d’oro”.

La proposta: “Basta un articolo di legge, che ad esempio reciti “A decorrere dall’anno scolastico 2013/2014, le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione possono proporre la sperimentazione di riformulazioni quadriennali dei percorsi di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87, 88, 89. Dette sperimentazioni non comportano riduzioni nell’organico di diritto previsto per i percorsi ordinamentali. Le sperimentazioni sono autorizzate con proprio decreto dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sentito il CNPI, e sono monitorate da un apposito comitato scientifico che si avvale della collaborazione dell’Indire, dell’Invalsi e di un gruppo di dirigenti tecnici appositamente selezionato”.

Si dia, insomma, alla comunità scolastica la possibilità di “mettersi in gioco”, in scienza e coscienza, demandando la possibilità per le istituzioni scolastiche di attuare la sperimentazione di “compattamenti” quadriennali degli attuali percorsi ordinamentali, lasciando naturalmente l’organico invariato, facendolo operare fuori dalle gabbie dei quadri orari ma lasciando i risultati di apprendimento, i profili, le indicazioni nazionali e le discipline previste. Si compia la stessa scelta sul primo ciclo, creando dei raccordi possibili attraverso convenzioni tra istituzioni scolastiche. Si valuti, soprattutto, il tutto in corso d’opera e alla prova finale degli esami di Stato. E si traggano le conclusioni, senza preconcetti, ma guardando alla realtà. Questa sì sarebbe una scelta di buon senso e di libertà. E immediatamente praticabile”.