Un anno di scuola dalla A alla Z
Fatti, avvenimenti e persone - Consuntivo
del 2011
da
TuttoscuolaNews,
n. 517 1.1.2012
A |
Apprendistato |
(maggio)
– Il Consiglio dei ministri approva in prima lettura il
decreto legislativo di riforma dell’apprendistato, destinato
a diventare il Testo Unico in materia. Dopo l’intesa in
Conferenza unificata il decreto entra in vigore alla fine di
ottobre.
I contratti di
apprendistato si applicano anche a ragazzi che abbiano
compiuto 15 anni di età e, in tal caso, hanno valore di
assolvimento dell’obbligo di istruzione.
Viene così
modificata la riforma dell’obbligo scolastico, approvata con
il ministro Fioroni, che disponeva il divieto di adibire ad
attività lavorativa i ragazzi sotto i 16 anni di età.
Con le
iscrizioni per l’anno scolastico 2012-13 sarà quindi
possibile, nelle regioni che hanno stipulato la relativa
intesa con lo Stato, per i 15enni chiedere di accedere a
contratti di apprendistato, anziché iscriversi ad una scuola
secondaria di II grado.
Una sconfitta dei fautori dell’obbligo
o una realistica soluzione per contenere la dispersione
scolastica?
|
|
Anief |
(febbraio)
– La Corte Costituzionale dà ragione all’Anief accogliendo
il ricorso di docenti precari, patrocinati
dall’Associazione, che avevano impugnato i provvedimenti di
inserimento in coda, anziché a pettine, nei trasferimenti di
graduatoria ad esaurimento in altre province.
Non è la prima
vittoria giudiziaria dell’Anief (sono seguite anche
sconfitte), ma sicuramente la più importante per una
organizzazione sindacale che, rompendo qualsiasi schema
ordinario nella tutela dei lavoratori della scuola, fonda
essenzialmente la sua azione sui ricorsi ai tribunali.
Qualcuno l’ha
giudicata una vera e propria macchina giudiziaria da guerra;
altri l’hanno valutata come una astuta macchina per fare
soldi. Ma intanto si fa strada nella categoria dove, grazie
all’apporto di legali di buon livello, l’Associazione
presieduta da Marcello Pacifico prospetta vittorie (o
illusioni), ottenendo consensi soprattutto tra il personale
precario.
E annuncia per
il prossimo marzo l’entrata ufficiale nella competizione
elettorale per le RSU nelle scuole.
Con l’intenzione di proporre ricorsi in ogni scuola come
sistema di risolvere le relazioni sindacali?
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B |
Berlusconi |
(novembre) – Dopo una
votazione sulla fiducia che vede il suo governo scendere
alla Camera sotto la soglia dei 316 voti Silvio Berlusconi
getta la spugna e rassegna le dimissioni.
Si conclude così non solo la
vita del quarto governo di centro-destra presieduto
dall’imprenditore milanese, sceso in politica nel 1994, ma
probabilmente un’intera fase della storia italiana del
dopoguerra. A entrare in crisi è infatti la cosiddetta
seconda Repubblica, caratterizzata dal bipolarismo, cioè
dalla formazione di maggioranze di volta in volta di
centro-destra o di centro-sinistra, tutte rese deboli, però,
dalla loro stessa conflittualità interna.
Con la formazione del governo
Monti, sostenuto da Pdl, Pd e centristi, si apre una nuova
fase politica dagli sviluppi al momento non facilmente
prevedibili, ma che sicuramente costringerà i partiti ad una
profonda trasformazione.
Fine di un’epoca?
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C |
Concorsi |
(marzo 2010) –
(dicembre)
–
Il nuovo ministro Profumo annuncia che il 2012 potrebbe
essere l’anno dei concorsi. Ne potrebbero andare in porto
tre: quello a 150 posti di dirigente tecnico (ispettore),
quello a 2.386 posti di dirigente scolastico, e soprattutto
quello a posti di insegnante ai vari livelli di scuola, a
distanza di 13 anni dall’ultimo, targato 1999.
La riattivazione di serie procedure di tipo concorsuale era
invocata da tempo da più parti del mondo della scuola,
Tuttoscuola in testa. La normativa vigente prevede che il
50% dei posti sia riservato ai vincitori di concorso, e il
restante 50% agli abilitati inseriti nelle graduatorie a
esaurimento (ex permanenti).
Ma l’accenno fatto dal ministro (dopo un incontro con i
sindacati) ad una diversa ripartizione, che aumenti la quota
destinata alle graduatorie a esaurimento (GAE), rischia di
riaprire una controversia paralizzante a scapito degli
aspiranti insegnanti più giovani, quelli abilitati non
compresi nella GAE e quelli non abilitati che attendono con
impazienza l’avvio dei TFA.
Opportunità da non sprecare |
Classi
pollaio |
(giugno)
- Il Consiglio di Stato autorizza la class action promossa
dal Codacons contro le cosiddette “classi pollaio” o “classi
batteria”. Si tratta di classi dove il numero di alunni
supera a volte anche le 30 unità, soprattutto nelle prime
degli istituti superiori. Le norme antincendio prevedono che
in una classe vi sia un numero di alunni non superiore a 25
(+ l’insegnante).
Le “classi pollaio” non sono una novità per il nostro
sistema scolastico, e sono andate gradualmente aumentando
nell’ultimo quinquennio con la riduzione del numero delle
classi a fronte spesso dell’aumento dei livelli di
popolazione scolastica.
Il ministro Gelmini dichiara trattarsi di un falso problema,
perché riguarderebbe soltanto lo 0,4% del totale
classi-sezioni (1.500 classi per un totale di circa 45 mila
alunni).
E se i dirigenti scolastici –
responsabili della sicurezza – si rifiutassero di formare
classi con più di 25 alunni?
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D |
DSA |
(luglio)
– Il ministero dell’Istruzione emana un decreto e specifiche
Linee Guida per dare attuazione alla legge sui DSA (Disturbi
Specifici di Apprendimento) nella scuola. La certificazione
della dislessia e degli altri disturbi di apprendimento
potrà essere rilasciata soltanto dal servizio sanitario
pubblico.
Se lo studente si avvale della possibilità di esonero
completo dall’insegnamento della lingua straniera, come
consentito dalla legge 170/2010, all’esame di Stato non può
conseguire la licenza o il diploma, ma soltanto
un’attestazione.
Non è previsto il docente di sostegno per l’alunno con DSA.
Il numero degli alunni con DSA non è censito, ma si stima
che sia quasi il doppio degli alunni con disabilità.
Svolta da seguire con cautela e controlli. |
Dimensionamento |
(luglio)
– La legge 111/2011, approvata in tempo record dal
Parlamento, prevede la trasformazione di tutte le
istituzioni del primo ciclo in istituti comprensivi, con una
nuova dimensione di popolazione scolastica che passa dai
500-900 alunni ad almeno 1000. Nelle piccole isole e nei
comuni montani il limite passa da 300 a 500 (successivamente
corretto in 600).
Si prevede la soppressione di almeno 1.300 istituzioni
scolastiche, con conseguente riduzione di organico dei
dirigenti scolastici e dei DSGA.
Alcune regioni annunciano ricorso alla Corte costituzionale
per violazione della competenza concorrente.
I piani regionali dovranno essere approvati entro il 31
gennaio 2012, ma è prevedibile che diverse regioni che negli
ultimi anni non avevano provveduto ad aggiornare le
situazioni secondo i vecchi parametri dimensionali, non
potranno (o non vorranno) compiere il recupero tutto in una
volta o lo effettueranno in modo soggettivo.
Ancora una volta l’Italia a due
velocità?
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E |
Ex-Enam
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(dicembre)
– L’Enam, Ente di Assistenza magistrale, interamente
finanziato (per obbligo di legge) dagli insegnanti della
scuola dell’infanzia e della scuola primaria, dopo essere
stato soppresso e assorbito dall’Inpdap nel 2010, per
effetto della legge “Salva Italia” passerà alla nuova Inps
che a sua volta assorbirà l’Inpdap.
Gli ex-comitati provinciali dell’Enam si costituiscono in
associazione (l'ANTAM (Associazione Nazionale Tutela ed
Assistenza Magistrale), per difendere il patrimonio
dell’Ente.
Razionalizzazione o scippo
legalizzato?
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F |
Formez |
(giugno 2010) –
(ottobre)
–
A ottobre si svolge la prova di preselezione per gli oltre
33 mila candidati al concorso per 2.386 posti di dirigente
scolastico.
Dalla batteria dei test
preparati dal Miur vengono preventivamente cancellati circa
mille quesiti, risultati errati, poi ne vengono estratti
cento con risposta multipla per la selezione che si svolge
in ogni regione.
Gli elaborati vengono corretti
con lettore ottico e registrazione informatica presso il
FormezItalia a Roma.
Le correzioni si svolgono
davanti a ciascuna commissione regionale e sono trasmesse in
diretta streaming garantendo controllo pubblico e
trasparenza.
Questa prima esperienza di
correzione in diretta telematica registra un buon risultato,
ma non attenua le polemiche e i ricorsi per taluni contenuti
della batteria dei test, sia per quelli predisposti che per
quelli selezionati.
La linea diretta degli errori
o degli orrori? |
Finestra |
(agosto) - La manovra
bis di ferragosto, contenuta nel decreto legge 13 agosto
2011, n. 138, precisa l’operazione “finestra” per il
personale scolastico.
Il personale che matura il
requisito per il pensionamento dopo il 31 dicembre 2011
dovrà attendere un anno di più per il pensionamento.
La “finestra” di uscita dal
servizio, da sempre prevista per la scuola al 1° settembre
dell’anno in cui si matura il diritto a pensione, viene
spostata avanti di un anno.
Si salvano dalla “finestra”
coloro che il requisito al pensionamento (si presume per
limite di età o di servizio) lo maturano entro il 31
dicembre 2011.
Ma poi la manovra Monti “Salva
Italia” rende inutile la finestra, perché annulla di fatto
le pensioni di anzianità e riforma il sistema pensionistico.
Non è toccato dalla riforma il
personale scolastico che al 31 dicembre 2011 ha già
raggiunto il limite massimo di servizio (40), oppure ha
l’età massima per la pensione di vecchiaia (65 anni) o ha
raggiunto quota “96”, cioè quel valore che si ottiene
sommando l’età (60 o 61 anni) con l’anzianità di servizio
(36 o 35 anni).
Verso un corpo docente ancora
più vecchio
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G |
Gelmini |
(ottobre)
– Il ministro Gelmini rilascia a “La Repubblica” una
intervista-verità che sorprende un po’ tutti.
Ammette i tagli
sulla scuola (che aveva sempre definito interventi necessari
di razionalizzazione) e prende decisamente le distanze dal
ministro Tremonti (di cui aveva affermato di condividere le
scelte senza subirle).
Si dichiara
pronta ad ascoltare gli studenti e dispiaciuta per non
essere riuscita a far capire al Paese l’importanza del ruolo
degli insegnanti.
Un'apertura, la
sua, che gli studenti considerano “fuori tempo massimo”. I
giudizi sono severi: opportunismo, ipocrisia, incomprensione
profonda delle motivazioni alla base delle proteste. Per
molti quella intervista è sembrata quasi una lettera di
addio. Un mese dopo Mariastella Gelmini, con le dimissioni
del Governo, lascia l’incarico.
Esperienza dura ma formativa.
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H |
Hockey |
(novembre)
– Il maestro di strada Mario Rossi Doria, ora
sottosegretario all’istruzione, l’ha chiamata regola
dell’hockey, riferendosi ai provvedimenti disciplinari di
sospensione dalle lezioni nei confronti degli studenti.
Come
nell’hockey, il giocatore (studente) sospeso non va
allontanato dal campo (scuola), e prima di rientrare in
gioco, invece di stare in panchina, può rendersi utile con
interventi a favore della squadra (classe). Deve seguire il
gioco dei compagni pur rimanendo in panchina per momenti di
recupero individuale.
Fuori dal mondo
della scuola l’idea della regola dell’hockey viene
apprezzata; dentro il mondo della scuola, a quanto sembra, è
considerata un po’ meno, perché l’idea del giocatore espulso
che resta in panchina è sperimentata da tempo da molte
scuole e l’ipotesi del recupero personale sembra un premio.
Difficile da applicare.
Scoperta dell’acqua calda o nuova
via per il recupero?
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M |
Monitoraggio |
(settembre)
– Il Miur affida all’Ansas il compito di monitorare le
esperienze delle Indicazioni per la scuola dell’infanzia e
del primo ciclo, come disposto dal Regolamento di riordino
(dpr 89/2009) che ha previsto un triennio di applicazione
delle Indicazioni nazionali (Moratti) e delle Indicazioni
per il curricolo (Fioroni), per armonizzarle agli obiettivi
della riforma Gelmini.
L’Ansas
predispone un questionario on line a risposte multiple per
le istituzioni scolastiche del 1° ciclo per ricavare
elementi utili per l’eventuale revisione delle Indicazioni,
assumendo come base di riferimento le Indicazioni per il
curricolo.
L’Aimc,
Associazione dei Maestri Cattolici, chiede che oltre al
monitoraggio tramite questionario via sia anche ascolto
delle scuole con rilevazione delle buone pratiche.
Si avranno finalmente nuove Indicazioni valide ed
obbligatorie per tutti o le scuole continueranno a navigare
a vista? |
Monti |
(novembre)
- Mario Monti, economista, già rettore dell’università
Bocconi di Milano e per dieci anni autorevole commissario
presso la Commissione europea di Bruxelles, viene nominato
senatore a vita dal presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, dal quale riceve subito dopo l’incarico di
formare il nuovo governo.
Il compito è di
definire e attuare un programma di emergenza in uno spirito
di coesione nazionale.
La convergenza
di Pdl, Pd e centristi (Udc, Fli, Api) nel sostegno al
governo Monti sembra aprire una nuova fase e mettere ai
margini le forze che hanno creato i maggiori problemi
all’interno dei due schieramenti, di centro-destra e
centro-sinistra, alternatisi nei 17 anni della cosiddetta
seconda Repubblica (1994-2011), la Lega da una parte e
l’estrema sinistra (attualmente fuori del Parlamento)
dall’altra.
Se i tecnici vinceranno, che ne sarà dei politici?
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N |
Neutrini |
(settembre)
- Gli sconosciuti neutrini balzano agli onori della cronaca
per un frettoloso comunicato del Miur che plaude al successo
dell’esperimento storico realizzato con il contributo dei
ricercatori italiani “alla costruzione del tunnel tra il
Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si
è svolto l'esperimento”.
La notizia del
tunnel entra immediatamente nel circuito del web e costa una
settimana di feroci battute sulle competenze in fisica del
ministro Gelmini che “si fida di collaboratori che le
mettono in bocca dichiarazioni che scatenano l’ilarità del
globo”, come dice Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in
commissione cultura.
Le polemiche si
placano (non del tutto) con le dimissioni del capo ufficio
stampa della Gelmini, Massimo Zennaro, che si assume la
responsabilità dell’errore compiuto dal suo staff.
Senza la gaffe del tunnel gli
Italiani avrebbero saputo della scoperta dei neutrini?
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O |
Ocse-Pisa |
(luglio)
– Da quella autentica miniera di informazioni e di stimoli
che è diventato il programma dell’Ocse intitolato Pisa (Programme
for International Student Assessment) esce un ulteriore
dato, già noto agli esperti di educazione comparata, ma mai
finora esaminato con tanta attenzione anche nei suoi termini
quantitativi: i sistemi scolastici che prevedono la
ripetizione dell’anno (o il dirottamento degli studenti più
deboli in istituzioni formative specializzate, fuori della
scuola) non sono quelli che ottengono i risultati migliori.
Anzi, in testa
alle classifiche dell’ultima rilevazione effettuata (2009)
stanno gli studenti di Paesi dove la pratica della
bocciatura non esiste a nessun livello (Giappone, Corea,
Norvegia) oppure è assolutamente eccezionale non solo nella
scuola di base ma anche nella secondaria superiore
(Finlandia, Nuova Zelanda, Regno Unito).
Non è detto che le scuole più
‘serie’ siano quelle che bocciano di più.
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P |
Profumo |
(novembre)
– Nel governo dei professori costituito da Mario Monti entra
anche il rettore del Politecnico di Torino, Francesco
Profumo, savonese, 58 anni.
Ingegnere, già
progettista per il Centro Ricerca e Sviluppo della Società
Ansaldo a Genova, è professore ordinario di Macchine ed
Azionamenti Elettrici al Politecnico di Torino, dove ha
ricoperto gli incarichi di preside di Ingegneria dal 2003 e
di rettore dal 2005. Nell’agosto 2011 è stato nominato
presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Le prime
dichiarazioni si ispirano al principio della
razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse
disponibili, in una linea di sostanziale continuità dei
processi riformatori avviati dal governo precedente.
C’è profumo di aria nuova nella scuola italiana?
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Q |
Qualità |
(maggio)
– Esce il secondo Rapporto sulla qualità nella scuola
italiana di Tuttoscuola, presentato nella prestigiosa
cornice dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana alla
presenza del ministro Gelmini.
Il Rapporto,
realizzato a quattro anni dal primo, consente di effettuare
un confronto a vari livelli, partendo da quello nazionale,
tra le due fotografie dell’Italia scolastica che
scaturiscono dall’analisi comparativa di oltre novanta
indicatori.
La novità più
interessante che emerge dal confronto con il precedente
Rapporto è che pur nella conferma degli squilibri tra le
diverse aree del Paese il Sud nel complesso negli ultimi
anni ha fatto meglio del Nord e del Centro.
Il Nord-Est
invece arretra in più di metà degli indicatori e anche il
Nord-Ovest, pur confermando il suo primato complessivo
rispetto alle altre aree, arretra in 25 indicatori su 56. Il
Centro resta sostanzialmente stabile, e dunque il lieve
miglioramento che si evidenzia a livello nazionale si deve
ai progressi realizzati dal Sud, in particolare in alcuni
indicatori come quelli relativi al patrimonio delle
istituzioni scolastiche, ai supporti all’attività didattica
e alla continuità e stabilità del personale docente.
Italia
scolastica squilibrata, ma con un “pizzico” (un inizio?) di
controtendenza. |
Quinquennio di permanenza |
(maggio)
– Il primo decreto legge della manovra finanziaria estiva (DL
70/2011) interviene sulle graduatorie ad esaurimento e sulle
assunzioni in ruolo. Per le prime dispone la triennalità di
aggiornamento con una sola possibilità di trasferimento da
una provincia all’altra e con conseguente cancellazione
dalla graduatoria di provenienza (con inserimento a
pettine).
La seconda
sulle assunzioni prevede un piano triennale per la copertura
totale dei posti vacanti con una quota di immissioni in
ruolo retrodatate al 2010-11. Per i neo-immessi in ruolo vi
sarà l’obbligo di permanenza quinquennale nella provincia
scelta per la nomina.
Si chiude
(forse) l’annosa questione della coda e del pettine per gli
inserimenti nelle graduatorie ad esaurimento.
Il quinquennio
di permanenza soddisfa in particolare la Lega che spera, con
questa norma di deterrenza, di tenere fuori regione i
docenti che vengono da fuori (dal sud in particolare).
Vi sarà ancora qualche colpa di coda o di pettine?
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R |
RSU |
(gennaio)
– Il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale
del Veneto, Carmela Palumbo, prende posizione nettamente per
l’applicazione delle disposizioni Brunetta (decreto
legislativo 150/2009) che riconoscono ai dirigenti
scolastici la competenza diretta e la conseguente
responsabilità nella definizione dell’organizzazione dei
servizi, relegando la precedente competenza della RSU alla
sola informazione, senza contrattazione integrativa.
Il Ministero tace e
sembra strizzare l’occhiolino al sindacato, ma, in occasione della
contrattazione nazionale sulle utilizzazioni è costretto a prendere
atto dell’interpretazione circa la non competenza della RSU fornita
dalla Funzione Pubblica.
I sindacati che avevano
rivendicato la non applicazione del decreto legislativo 150/2009
fino al rinnovo del CCNL, congelato da una legge finanziaria, non
sottoscrivono l’accordo sulle utilizzazioni per mantenere salva la
posizione di difesa delle RSU.
Le prossime elezioni
delle RSU, previste a marzo, potrebbero essere l’occasione per
rilanciare le competenze delle RSU e aprire un fronte di scontro con
i dirigenti scolastici.
Scontro “di fabbrica” nelle scuole?
|
S |
Spedizione cartoline |
(giugno)
– La Fism, Federazione delle scuole materne, le cui
istituzioni aderenti accolgono ben 550 mila dei 635 mila
bambini iscritti alle scuole dell’infanzia paritarie,
lancia, ancora una volta, un grido di aiuto, promuovendo tra
tutte le famiglie l’iniziativa dell’invio di una cartolina
indirizzata al Presidente del Consiglio, al ministro
dell’economia, Giulio Tremonti e al ministro
dell’istruzione, Mariastella Gelmini. Le cartoline riportano
una sola richiesta: non tagliare la libertà di educare. La
spedizione ha successo, perché in breve ne viene inviato
oltre mezzo milione.
Nel 2010 i
contributi statali per le scuole paritarie erano stati pari
a 539 milioni; per il 2011 la legge finanziaria ha previsto
l’erogazione di 526 milioni, di cui 245 condizionati alla
vendita del digitale terrestre tuttora non ancora iniziata.
I restanti 281 milioni certi sono stati ridotti del 10% e
sono diventati quindi 252.
Il Miur ha
ripartito nell’aprile scorso per tutte le scuole paritarie
poco meno di 168 milioni, che rappresentano gli 8/12 di quei
252 milioni “certi”, ma che sono meno di un terzo di quei
526 milioni da assegnare complessivamente per il 2011.
È evidente come
la situazione finanziaria delle scuole paritarie e, in
particolare, delle scuole dell’infanzia che ne rappresentano
la maggior parte, si stia facendo difficile, ancora una
volta.
I ritardi di
assegnazione dei contributi, oltre alla loro decurtazione,
si trasformano in indebitamento verso le banche (sempre più
restie) o in aumento delle rette per le famiglie.
Una parità a parole?
|
T |
TAR
|
(marzo)
- Il Tar è una “terza Camera”?
Il Tar del
Lazio rinvia alla Corte costituzionale l’art. 64 comma 2
della legge n. 133/2008 considerando non infondata l’accusa
di illegittimità costituzionale mossa dal sindacato Snals
alla riduzione del 17% del personale amministrativo della
scuola nel triennio 2009-2011, da tale comma disposta.
Sempre per
iniziativa dello Snals il Tar aveva accolto nel luglio 2010
un ricorso contro la riduzione dell’orario settimanale nelle
classi intermedie degli istituti tecnici e professionali. È
ormai difficile tenere la contabilità degli interventi
effettuati in campo scolastico dalla giustizia
amministrativa, e in particolare dal Tar del Lazio,
competente in materia di legislazione nazionale.
I sindacati, in
particolare quelli autonomi vecchi e nuovi, hanno
individuato nella via giudiziaria una nuova e più efficace
modalità di lotta sindacale e se ne avvalgono in modo
sistematico. Ma più che di lotta ‘sindacale’ sarebbe forse
più corretto parlare di una forma di azione ‘post-sindacale’.
Della rinuncia cioè alle tradizionali modalità della lotta
sindacale - trattative, assemblee, scioperi, negoziato,
accordi - in favore dei ricorsi e della carta bollata.
In questo modo,
però, è difficile sfuggire al sospetto che si stia di fatto
attribuendo alla magistratura amministrativa il ruolo di una
‘terza Camera’, addirittura più importante delle prime due
perché in grado di ridiscuterne e modificarne le decisioni.
E che si stia modificando in profondità il ruolo del
sindacato, avviato a trasformarsi in una specie di ufficio
per guerre legali in servizio permanente effettivo.
L’Italia ha due Camere basse e una Camera alta? |
TFA |
(aprile)
– Dopo l’emanazione del decreto sulla formazione iniziale
degli insegnanti della scuola dell’infanzia, primaria e
secondaria di I e II grado, il Miur compie un passo avanti
verso questo traguardo storico della formazione
universitaria dei docenti con l’emanazione del regolamento
che prevede l’attivazione dall’anno accademico 2011-12 dei
corsi di laurea magistrale e dei tirocini formativi attivi (TFA)
di durata annuale. Per i TFA occorre attendere appositi
decreti che quantifichino disponibilità di posti e modalità
di svolgimento.
In “zona
Cesarini”, cioè nel momento di chiusura del suo mandato, il
ministro Gelmini firma alcuni decreti per l’attivazione dei
TFA; decreti che risentono della fretta e che vengono
contestati dai sindacati, che sottolineano la necessità di
integrazioni e modifiche.
Il ministro
Profumo accoglie la richiesta e riapre il confronto. Devono
essere definiti tempi e quantità di ammessi (gli ipotizzati
23 mila sono troppi per la Funzione pubblica). Le prove di
accesso sono previste a fine febbraio. Si apre un problema
di ingorgo del traffico tra formazione e reclutamento.
Attivare i maxi-concorsi subito o
attendere la conclusione dei TFA?
|
U |
Ugolini |
(novembre)
– Sorpresa nella nomina dei sottosegretari chiamati ad
affiancare il nuovo ministro dell’istruzione, Francesco
Profumo: vengono nominati la prof. Elena Ugolini e il
maestro Marco Rossi Doria.
Elena Ugolini è
capo d’istituto al liceo paritario “M. Malpighi” di Bologna,
una provenienza che provoca la critica sul web da parte dei
difensori radicali della scuola pubblica, ma l’intervento
deciso e autorevole della sen. Bastico (PD) a suo favore fa
tacere sul nascere le polemiche.
Al ministero
Ugolini è di casa ormai da oltre un decennio, membro di
commissioni e di gruppi di lavoro importanti. Ha lavorato
con ministri di diversa collocazione politica, in
particolare all’Invalsi e per il sistema di valutazione.
Contrariamente
a quanto si pensava, corre voce che avrà la delega per il
primo ciclo, mentre al suo collega Rossi Doria dovrebbe
essere conferita la delega per il secondo.
Tecnici al lavoro |
Unità
nazionale |
(marzo)
– Il 17 marzo l’Italia celebra i 150 anni dell’unità
nazionale.
Il Presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, è il principale
animatore delle celebrazioni e dei festeggiamenti che hanno
avuto inizio il 7 gennaio con gli onori alla bandiera
italiana a Reggio Emilia dove nacque il tricolore.
Sono numerose
in tutta Italia le iniziative per coinvolgere scuole e
studenti nella valorizzazione dei 150 dell’unità. Il sistema
scolastico nazionale viene riletto dalla legge Casati
all’autonomia scolastica e oltre.
Il fervore
unitario è attenuato da ombre che inneggiano ad un
federalismo radicale. Con la caduta del governo Berlusconi
la Lega parla apertamente di secessione.
Passata la festa…
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V |
Valorizza
|
(dicembre)
- Si conclude la sperimentazione “Valorizza”, avviata
all’inizio del 2011 tra grandi difficoltà e resistenze con
obiettivo di valutare e premiare la ‘reputazione
professionale’ degli insegnanti.
Gli esiti
finali sono illustrati a Roma alla presenza del ministro
Profumo, che sembra orientato ad accogliere la
raccomandazione formulata delle due Fondazioni sponsor
dell’iniziativa - Treelle e Compagnia San Paolo per la
scuola - di replicare il progetto anche nel 2012.
La proposta è
di raddoppiare il numero delle scuole partecipanti (solo 33
nel 2011), e anche il ‘premio’ per gli insegnanti (due
mensilità aggiuntive anziché una), estendendone l’erogazione
a un triennio. L’idea di premiare economicamente gli
insegnanti ritenuti migliori dalla convergente valutazione
di studenti, genitori e colleghi presenta però, secondo
autorevoli esperti, più svantaggi che vantaggi: potrebbe ad
esempio porre i dirigenti scolastici di fronte a difficoltà
nel rapporto con i genitori e nell’assegnazione dei docenti
alle classi.
Oltre a quello
della reputazione dei docenti si discute di altri criteri
utilizzabili per valutare la loro professionalità ai fini
del miglioramento della qualità del sistema di istruzione.
Tra questi il possesso documentato e certificato di
competenze professionali ulteriori rispetto a quelle
iniziali, la disponibilità e capacità di svolgere mansioni
specializzate, la consistenza oraria della prestazione
settimanale e così via.
La buona reputazione professionale
è una condizione necessaria, ma non sufficiente.
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Z |
Zaia |
(novembre)
– Il governatore del Veneto, Luca Zaia (Lega), che si era
già distinto un anno prima con l’idea, applaudita dal
ministro Gelmini, di regalare una bibbia ad ogni studente
veneto e con un no secco all’islamizzazione della sua
regione, prende posizione a favore delle scuole
dell’infanzia paritarie venete, annunciando l’intenzione di
presentare ricorso alla Corte Costituzionale per ottenere un
trattamento effettivo di parità rispetto alle scuole
statali.
Le scuole
dell’infanzia paritarie costituiscono il 68% delle scuole
del settore, ma ricevono pochi sghei rispetto alla qualità
(sostiene Zaia) della loro offerta formativa.
L’uscita del
governatore sembra una captatio nei confronti della Chiesa
veneta, ma, a quanto risulta, i vescovi restano piuttosto
freddini davanti alla sua proposta, anche se non possono
negare lo stato di difficoltà economica delle numerose
scuole paritarie a causa della riduzione dei finanziamenti
statali.
Quanto dà la Regione Veneto alle scuole paritarie?
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