Pensioni, trattativa aperta

Marco Rogari Il Sole 24 Ore, 9.2.2012

ROMA
Al Senato avanza l'ampliamento della platea dei lavoratori «esodati» da esentare dalla riforma previdenziale Fornero-Monti. Anche se, come gią era accaduto alla Camera, resta da superare lo scoglio di una nuova copertura finanziaria che il Tesoro fatica a individuare. Ma, mentre la discussione sul milleproroghe nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato entra nel vivo con qualche tensione tra i due relatori del provvedimento sui ritocchi riguardanti la tutela del diritto d'autore per i prodotti di alto design, i partiti intensificano il loro pressing sul Governo.

Pdl e Pd, in particolare, decidono di fare fronte comune mandando un chiaro messaggio al l'Esecutivo: il salvagente pensionistico va garantito non solo a chi ha interrotto il rapporto di lavoro prima del 31 dicembre 2011, come previsto dal testo approvato dalla Camera, ma a tutti i lavoratori la cui uscita «sia stata pattuita in accordi individuali o collettivi di regolazione degli esuberi o del loro esodo anticipato» entro la fine dello scorso anno (e quindi anche con cessazioni dal lavoro nella prima parte del 2012).

A mettere nero su bianco questa proposta su due senatori della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Castro (Pdl) e Giorgio Roilo (Pd), che evidenziano come in mancanza di un rafforzamento delle misure gią inserite nel passaggio del milleproroghe alla Camera, sarebbero numerosi i lavoratori coinvolti nel meccanismo degli scivoli e della mobilitą, a rimanere a lungo senza pił lavoro e senza pensioni «e quindi esposti a grave precarietą». A spingere per un ampliamento della platea sono anche Cgil, Cisl e Uil. Anche una fetta consistente degli oltre 600 emendamenti presentati dai gruppi parlamentari nelle Commissioni riguarda il nodo «esodati», ma non mancano proposte di correttivi su altri versanti: dal fisco, liti fiscali comprese, ai fondi per il settore ippico passando per le deroghe previdenziali per il personale della scuola.

Il nodo «esodati» dovrebbe essere sciolto oggi. E sempre oggi le Commissioni, che hanno lavorato anche nella serata di ieri, dovrebbero concludere l'esame, in sede referente, del testo per poi inviarlo all'Aula di Palazzo Madama dove non č escluso che il Governo possa ricorrere alla fiducia.
In altro fronte caldo resta quello della tutela del diritto di autore sui prodotti di alto design. La Camera ha approvato all'unanimitą una norma che sposta dal 2006 al 2016 l'applicazione della proprietą intellettuale sul design storico divenuto di pubblico dominio che una direttiva comunitaria recepita dal nostro Paese tra mille eccezioni e in ritardo vuol proteggere dalle repliche seriali. Una misura contestata dal Pdl e da diverse imprese. E uno dei due relatori al Senato, Lucio Malan, ha gią presentato un emendamento che annulla di fatto la modifica introdotta a Montecitorio. Ma l'altro relatore Vidmer Mercatali (Pd) non sembra essere d'accordo: «Secondo me una cosa approvata all'unanimitą da una delle Camere non deve essere toccata dall'altro ramo del Parlamento».
Quasi risolta invece la questione della copertura per la proroga degli indennizzi ai rimpatriati dalla Libia a seguito del golpe di Gheddafi: verrebbe ridotta a un anno.