Università, le italiane puntano all'estero
ecco la 'revolution' targata Profumo
Il ministero punta forte
sull'internazionalizzazione degli atenei: dal prossimo anno al via
portale plurilingue e nuove iniziative dedicate agli studenti
stranieri. E il Politecnico di Milano si prepara a adottare
l'inglese come unica lingua per i corsi di laurea biennale e di
dottorato
Manuel Massimo la Repubblica,
20.2.2012
ROMA -
Un netto cambio di passo per consentire all'università italiana di
fare un salto di qualità: attrarre un maggior numero di studenti
stranieri e formare laureati open-minded, in grado di
competere sul mercato mondiale.
Il nuovo corso del Miur
guidato da Francesco Profumo punta decisamente
sull'internazionalizzazione: entro l'inizio del prossimo anno
accademico (2012/2013) sarà attivato in via sperimentale il portale
plurilingue
, con l'offerta formativa completa
degli atenei italiani.
Grazie a un accordo con
Cambridge assessment, gli studenti stranieri potranno
sostenere il test di accesso in inglese nel loro paese e utilizzarlo
come 'voucher' da spendere per l'accesso a un'università italiana
(solo per i corsi a numero aperto); infine, ciascun ateneo avrà un
corner dedicato agli stranieri, per snellire le procedure
burocratiche e fornire tutte le informazioni pratiche.
Rivoluzione al Polimi.
In quest'ottica internazionale, il Politecnico di Milano ha
recentemente annunciato una svolta, giocando d'anticipo: dall'anno
accademico 2014/2015 tutti i corsi di laurea magistrale e di
dottorato saranno erogati esclusivamente in lingua inglese e
l'ateneo investirà 3,2 milioni di euro per attrarre faculty
internazionale (15 docenti, almeno 30 post-doc e 120 visiting
professor).
Un cambiamento che il
rettore Giovanni Azzone giudica positivo e necessario: "Oggi quasi
quattro milioni di studenti universitari di tutto il mondo decidono
di studiare all'estero, il doppio di dieci anni fa. In questo quadro
è fondamentale che i nostri atenei creino un contesto
internazionale, per attrarre studenti di altri paesi e per
trattenere i nostri migliori ragazzi".
Il panorama attuale. Sarà un caso ma, come riporta
la classifica stilata da Censis Servizi per la Grande Guida
Università 2011/2012 di Repubblica, l'unico ateneo statale
con un punteggio di 110/110 nell'ambito dell'internazionalizzazione
è il Politecnico di Torino, guidato fino a pochi mesi fa
dall'attuale numero uno del Miur che oggi - da ministro - vuole dare
un'impronta internazionale a tutto il sistema accademico.
Molte università, dal
canto loro, stanno già lavorando in questa direzione e da anni
portano avanti programmi di scambi con l'estero, potenziando le
strutture d'ateneo per gli stranieri in arrivo. Sulla scorta dei
dati raccolti dal Censis, è possibile creare una classifica ad
hoc degli atenei statali - suddivisa in gruppi omogenei - in
base al grado d'internazionalizzazione raggiunto, calcolato in
centodecimi.
Mega, Bologna batte tutti. Tra
i mega-atenei, con più di 40 mila iscritti, il più internazionale
(con un punteggio di 97) è l'Alma Mater di Bologna che è impegnato
in progetti di cooperazione accademica in tutte le aree del mondo
(Europa Centro-Orientale, Asia Centrale, Nord Africa, Medio Oriente,
Cina, India). L'ateneo ha anche una sede in Argentina, a Buenos
Aires, che svolge un ruolo strategico per l'America Latina.
L'Università di Bologna realizza programmi di mobilità per docenti,
ricercatori e studenti e aderisce a diversi network internazionali.
Punteggi alti anche per le università di Firenze (88), Padova (87) e
Torino (84).
Genova guida le grandi.
Tra le grandi realtà, con iscritti compresi tra 20 e 40
mila, l'università di Genova (punteggio 92) consente la mobilità di
studenti e docenti presso oltre 400 atenei stranieri attraverso
l'adesione al programma settoriale Erasmus, nell'ambito del
Lifelong Learning Programme. Gli accordi di cooperazione
bilaterali permettono la mobilità degli studenti verso istituzioni
accademiche straniere per attività di formazione, con possibilità di
finanziamento tramite borsa di studio. Buoni risultati anche per
l'Università di Perugia (90) e per quella di Pavia (88).
Medi, la conferma di Trento.
La dimensione internazionale dell'università di Trento, la più
cosmopolita nel gruppo di atenei statali sotto i 20 mila iscritti
con un punteggio di 103 (e al secondo posto assoluto, considerando
anche i politecnici), si è consolidata nel tempo: a partire dal 1997
l'ateneo trentino ha sottoscritto 31 accordi di doppia laurea con
altre università straniere, per tutte le facoltà.
Il programma di "Doppia
Laurea" consente allo studente di conseguire due titoli - quello
italiano e quello dell'università di provenienza - dando ai
bi-laureati maggiori possibilità per l'accesso al mondo del lavoro.
Un buon piazzamento, in questo gruppo di atenei, lo ottengono anche
l'università di Trieste (92) e quella di Udine (91).
Camerino, primo tra i piccoli.
Negli atenei con meno di 10 mila iscritti, l'università di Camerino
(con 85/110) detiene il primato nel settore della mobilità e delle
relazioni con l'estero, in forza degli eventi internazionali
promossi tramite il Liason Office, l'International
School of Advanced Studies e la Summer School - per
favorire gli scambi accademici - e dei corsi di lingua straniera per
docenti e studenti in entrata e in uscita, organizzati con l'Ufficio
competenze linguistiche. Al secondo posto l'università dell'Insubria
(78) seguita da quella di Teramo (77).