Alla Camera il problema
dei contributi spontanei delle famiglie

 Tuttoscuola, 29.2.2012

La questione dei contributi scolastici “volontari” che le famiglie versano alle scuole per l’iscrizione dei propri figli è arrivata in Parlamento, a seguito anche delle polemiche sollevate nei giorni scorsi da associazioni degli studenti e dei genitori.

A presentare in proposito un’interrogazione al ministro dell’istruzione è l’on. Luisa Capitanio Santolini (Terzo Polo) che ha rilevato innanzitutto come “il contributo scolastico chiesto alle famiglie, per legge volontario, è diventato, di fatto, obbligatorio in un numero crescente di scuole che prospettano, più o meno velatamente, ritorsioni sul voto degli studenti e sulla promozione in caso di mancato pagamento”.

La parlamentare, dopo aver richiamato la denuncia del portale studentesco Skuola.net riferita ad un istituto tecnico di Ascoli Piceno nel quale il mancato pagamento verrebbe considerato come un'infrazione disciplinare a tutti gli effetti, con ripercussioni sulla valutazione del comportamento, segnala al ministro che “sono decine le segnalazioni giunte dalle famiglie che lamentano non solo l'omissis in merito alla natura volontaria del contributo, ma anche l'indicazione che senza il pagamento del contributo la domanda di iscrizione non può essere accettata.

In tal modo i genitori si vedono costretti a pagare per evitare problemi ai loro figli”.

L’on. Capitanio Santolini, visto che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca si è dimostrato sensibile al tema in questione, accogliendo un dossier contenente molte segnalazioni di irregolarità, chiede quali iniziative concrete si ritenga opportuno adottare al fine di porre fine ad una prassi discriminatoria nei confronti di molte famiglie che non sono in grado di provvedere al pagamento di questi contributi peraltro volontari”.