L’emergenza neve non mette a rischio
la validità dell’anno scolastico

 Tuttoscuola, 13.2.2012

Il sottosegretario Rossi Doria, ospite di Ilaria Sotis a “La Radio ne parla”, nel rispondere alla domanda di un radioascoltatore preoccupato per la perdita di giorni di scuola, lo ha tranquillizzato sulla validità dell’anno scolastico, perché i giorni di chiusura non incideranno sul livello richiesto di presenza degli studenti a scuola.

Verissimo: le assenze giustificate da causa di forza maggiore riducono il monte ore annuo dovuto.

Ma la validità dell’anno scolastico non è soltanto quella richiesta agli studenti della scuola secondaria (tre quarti del monte ore annuo di lezione).

C’è anche il limite minimo di giorni di lezione (almeno 200 giorni all’anno) che tutte le scuole devono assicurare, secondo le norme di legge sul calendario scolastico.

Anche in passato, per qualche situazione eccezionale, il problema si era presentato, ma mai nei termini di questo inverno eccezionale.

In alcune province del centro sud i giorni di chiusura delle scuole superano complessivamente la settimana intera e potrebbero anche subire un prolungamento.

Nelle Marche, dove il calendario scolastico prevede 208 giorni di lezione, l’assessore regionale all’istruzione deciderà il da farsi al termine dell’emergenza, ma ha già fatto intendere che potrebbe adottare la soluzione scelta dalla Regione Emilia Romagna. Quest’ultima la settimana scorsa ha emesso un comunicato con il quale suggerisce di adottare i provvedimenti dell'Emilia Romagna che con nota prot. 1513 del 06-02-12 aveva comunicato che “In relazione agli eventi naturali che hanno comportato la perdita di giorni di lezione per la più parte delle Istituzioni scolastiche della regione, si ricorda che per consolidato orientamento già espresso da questa Direzione l’anno scolastico resta valido anche se le cause di forza maggiore hanno comportato la discesa del totale al di sotto dei 200 giorni”.

Considerato che la competenza in materia di calendario scolastico è di ciascuna Regione, potrebbe essere opportuno un chiarimento da parte dei diversi assessori delle regioni a rischio.