Il caso
Assunzioni dirette, la Lombardia ci prova Una norma contenuta nel decreto Sviluppo della giunta Formigoni darebbe ai singoli istituti maggiori poteri nella selezione del personale docente. Profumo si dice possibilista, ma insorgono sindacati e opposizione Salvo Intravaia la Repubblica, 15.2.2012 MILANO - Assunzioni dirette dei docenti da parte delle scuole? La Lombardia apre la strada con una norma sperimentale contenuta nel decreto Sviluppo lombardo, approvato dalla giunta lo scorso 10 febbraio, ma sindacati e opposizioni criticano duramente la posizione del governatore Roberto Formigoni. "La nostra idea - ha spiegato Formigoni - è quella di dare la possibilità agli istituti di selezionare il personale docente sulla base di propri bandi. La proposta della nostra giunta è che il quadro di questi bandi sia stabilito da un'intesa tra la Regione e lo Stato". Non di tutti i docenti, ovviamente, ma soltanto di quelli relativi all'ampliamento dell'offerta formativa. Ma le critiche per una sperimentazione che potrebbe essere estesa all'intero territorio nazionale non si sono fatte attendere. Specie dopo le parole del ministero dell'Istruzione, Francesco Profumo, con lo stesso governatore della Lombardia. "Apriamo adesso - ha spiegato Profumo - un tavolo di confronto su questo tema. Stiamo ragionando su una possibile sperimentazione nell'ambito di quella che possiamo definire un'autonomia responsabile delle scuole, troveremo certamente una soluzione che sia per il Paese". Le reazioni. "La Flc Cgil - tuona Domenico Pantaleo - esprime la più netta contrarietà a quanto contenuto nella proposta di legge, in tema di reclutamento diretto dei docenti da parte delle istituzioni scolastiche, deliberato alcuni giorni fa dalla giunta regionale della Lombardia". E continua: "Riteniamo questa proposta una gravissima prevaricazione delle norme costituzionali che delegano allo Stato la competenza a definire le modalità di reclutamento. Non ci stupisce - conclude - che Formigoni e la neoassessore Aprea seguano una deriva di stampo leghista". "Caro Ministro, così non va, le priorità sono altre", aggiunge il leader della Cisl scuola, Francesco Scrima. "Se è vero - continua Scrima - come viene dichiarato, che il ministro Profumo è pronto a dare la sua disponibilità a sperimentare le assunzioni dirette dei docenti da parte delle scuole, come vorrebbe la regione Lombardia, c'è da rimanere a dir poco sconcertati". "Sono mesi - conclude Scrima - che sul reclutamento si attende una precisa assunzione di iniziativa da parte del ministero, di cui ci sarebbe più che mai urgenza per dare senso e prospettiva ai nuovi percorsi di formazione. E oggi apprendiamo che il ministro, mentre non riesce a mettere nero su bianco un suo progetto, si appresterebbe ad appoggiare quello, assai discutibile, di una non meglio precisata 'chiamata diretta'". Anche il Pd rimanda al mittente la proposta. "La scuola - dichiara Francesca Puglisi, responsabile Scuola Pd - non è materia sulla quale esercitare la fantasia o una cavia su cui fare esperimenti e il parlamento non ha dato alcuna delega per nuove sperimentazioni sul reclutamento degli insegnanti". Ma l'iniziativa che fa discutere non riguarderebbe tutti gli insegnanti. L'articolo 8 della proposta di legge prevede che "a partire dall'anno scolastico 2012/2013, a titolo sperimentale, le istituzioni scolastiche statali possono organizzare concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi, al fine di reclutare personale docente necessario a svolgere le attività didattiche annuali". E tra le prese di distanza, c'è chi guarda con favore l'ipotesi di reclutamento diretto da parte delle scuole. Secondo Maria Grazia Colombo, presidente dell'Agesc (l'Associazione genitori scuole cattoliche) "ogni dirigente scolastico deve affrontare situazioni differenti, soprattutto nel campo dell'educazione. È giusto, quindi - prosegue - che possa scegliere, attenendosi ai criteri stabiliti dalla stessa giunta regionale previa intesa con il governo, le figure professionali che possono garantire le qualità più adatte al progetto didattico del proprio istituto". Mentre l'ex ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, invita Profumo alla riflessione. "Lo dico con affetto e stima: il ministro Profumo è un vero vulcano, una ne fa e cento ne pensa, ma qualche volta forse è necessario riflettere sulle priorità e sul metodo che è anche sostanza", chiosa Fioroni. |