Le scuole di Lecco scrivono al ministro Profumo

dall’Ufficio di Presidenza dell’ASAL di Lecco, Orizzonte scuola, 15.2.2012

Red – L’ ASAL , l’Associazione delle Istituzioni scolastiche della Provincia di Lecco, ha scritto una lettera al ministro Profumo, avanzando una serie di richieste e di proposte.

Egregio signor Ministro dell’Istruzione e della ricerca dott. Francesco Profumo

L’Associazione delle Istituzioni scolastiche della Provincia di Lecco ASAL intende innanzitutto ringraziarLa per l’opportunità offertaci di poterLe dare il nostro benvenuto nella provincia di Lecco e di auguraLe un proficuo mandato.

Da questo punto di vista il confronto sui temi dell’autonomia scolastica è essenziale e di buon auspicio. Sappiamo che martedì 14 febbraio a Roma incontrerà Piero Maffeis Presidente della FAISAL, l’associazione delle Istituzioni autonome della Lombardia, associazione regionale alla quale aderiamo e che vanta la capacità di aggregare e associare 700 delle 1280 Istituzioni scolastiche presenti in Lombardia. La nostra associazione provinciale associa il 90% delle istituzioni scolastiche provinciali. Il ricco tessuto associativo delle istituzioni scolastiche presente in Lombardia è una importante ‘risorsa tecnica’ che va valorizzata a tutti i livelli dell’Amministrazione scolastica (MIUR, USR, UST) e nei rapporti con gli Enti Locali, perché in grado di consentire, attraverso l’attuazione concreta e decentrata del principio di sussidarietà, di far raccogliere al “sistema Italia” i frutti dell’autonomia scolastica: aderenza ai bisogni dei territori e capacità di migliorare il successo formativo e la preparazione dei nostri ragazzi. A patto ovviamente che si torni a valorizzare il principio dell’autonomia funzionale delle istituzioni scolastiche, così come stabilito dal DPR 275/99

A 13 anni dell’avvio del processo di Autonomia che tante speranze aveva destato nel mondo della scuola, oggi possiamo affermare, avendo a che fare tutti i giorni con le criticità che non hanno ancora consentito di dispiegare pienamente le potenzialità insite nell’attuazione di questo importante principio, che è necessario, a nostro parere, concentrarsi sulle seguenti problematiche:

• Le istituzioni scolastiche abbiano CERTEZZA DELLE RISORSE A DISPOSIZIONE, in modo da mettere gli organi di governo della scuola in grado di pianificare e porsi obiettivi di miglioramento. A questo proposito avanziamo alcune proposte concrete: o tornare a prevedere un contributo dello Stato in grado di finanziare i processi di autonomia ( i fondi della 440 sono diminuiti dal 2001 ad oggi del 66,1% rendendo impossibile alle scuole programmare una proposta di offerta formativa territoriale) o colmare l’attuale vuoto legislativo definendo la competenza relativa al finanziamento del diritto allo studio del biennio superiore obbligatorio o ripristinare contributi di laboratorio da parte delle famiglie per il triennio delle superiori come obbligatori qual’ora decisi dagli organi collegiali o consentire alle scuole di poter essere destinatarie del 5 per mille o prevedere finanziamenti per la gestione amministrativa e per gestire le innovazioni (registro elettronico, albo pretorio on line ) o trasmettere dalle scuole al Tesoro la competenza dei pagamenti degli stipendi per le maternità facoltative, le gravi patologie e le indennità di funzione superiore ai vicari nelle scuole di reggenza

• Si proceda ad armonizzare il DPR 275/99 e il DLgs 165/2001 con i Decreti Delegati del 1974 in modo da definire, attraverso una RIFORMA DEGLI ORGANI COLLEGIALI, le prerogative dei vari organi di governo delle Istituzioni scolastiche – Consiglio d’istituto, Collegio Docenti e Dirigenza – e il ruolo della contrattazione decentrata, competenze che al momento risultano confuse, sovrapposte e contraddittorie generando confusione, ridondanza e inefficienza del sistema

• Il Governo imposti finalmente una POLITICA SCOLASTICA intesa come strumento per rilanciare il nostro Paese e faccia in modo che si realizzi l’auspicio che si interrompa la pratica nefasta di occuparsi di scuola solo per realizzare economie dettate da necessità contingenti. Bisogna tornare a dare la certezza del diritto agli utenti della scuola e agli operatori scolastici su elementi standard di sistema, irrinunciabili e funzionali al rilancio della preparazione complessiva dei nostri ragazzi. Da questo punto di vista il numero complessivo di alunni per Istituzioni scolastiche, il numero di alunni per classe, il n di ore a cui hanno diritto i ragazzi disabili, i Tempi Pieni nella scuola primaria non possono essere considerate variabili indipendenti di un sistema scolastico che intendiamo funzionale ai suoi scopi: istruire e integrare nella società i nostri ragazzi A questo proposito vogliamo segnalarLe l’aberrazione della imminente nascita nella nostra Provincia di un Istituto comprensivo a Calolziocorte che coinvolge Comuni di montagna, di oltre 2000 alunni – malgrado la nostra provincia sia già ampiamente all’interno dei parametri stabiliti dalla Legge Finanziaria -, e la mancata copertura completa con insegnanti di sostegno degli alunni disabili gravi che si è verificata, per la prima volta quest’anno, nella provincia di Lecco.

• Impostare un PIANO DI FORMAZIONE nazionale degli operatori scolastici, insegnanti e personale amministrativo, per rilanciare la scuola italiana. Sarebbe molto utile a questo proposito evitare finanziamenti agli USR e agli UST per realizzare mega convegni e indirizzare le risorse direttamente alle Istituzioni scolastiche. Favorire partenariati tra le scuole superiori e il mondo universitario, per far interagire la formazione post diploma IFTS / ITS con la ricerca e la didattica

• Attenzione alle questioni relative all’ORGANICO (risorsa principale a disposizione delle scuole) o fare in modo che all’inizio dell’anno le Istituzioni scolastiche possano nominare gli insegnanti a tempo determinato con una tempistica funzionale a garantire la continuità del servizio scolastico (quest’anno le graduatorie definitive nella nostra provincia sono uscite a metà novembre!) o prevedere quote di ORGANICO FUNZIONALE da destinare alle Istituzioni scolastiche in modo da uscire dall’emergenza continua per la gestione delle supplenze e delle mense e consentire alle Istituzione scolastiche di prevedere Piani dell’offerta formativa con proposte di ampliamento e di apertura al territorio, con progetti di innovazione e ricerca o si torni a prevedere, così come era stato inteso dalla Commissione parlamentare, l’orario del biennio dei Licei riformati a 30 ore settimanali o non assegnare il personale Ata alle scuole in base a parametri astratti, ma considerare il numero di plessi dell’Istituzione scolastica e l’orario di apertura delle scuole, perché attualmente non è possibile, a volte, con l’attuale contratto di lavoro, continuare a garantire l’apertura delle scuole, (in una regione in cui le scuole non chiudono alle ore 14!), garantendo la presenza di almeno un personale di bidelleria, per garantire la sicurezza dei ragazzi mentre fanno lezione

Infine vogliamo portare alla Sua attenzione la necessità che si dia respiro alle Istituzioni scolastiche virtuose del nostro territorio che negli anni hanno anticipato i pagamenti delle supplenze, al fine di evitare contenziosi onerosi allo Stato, restituendo alle scuole le somme anticipante e che a tutt’oggi vantano come crediti – RESIDUI ATTIVI – nei confronti dello Stato. Sarebbe un bellissimo segnale di inversione di tendenza se finalmente in Italia le scuole che hanno con difficoltà fatto fronte a tutti i loro impegni, venissero valorizzate anziché essere penalizzate. La ringraziamo tantissimo per l’attenzione e per gli atti concreti che siamo sicuri seguiranno, al fine di tornare a dare dignità al nostro Paese.

 

Cordialmente

 

L’UFFICIO DI PRESIDENZA DELL’ASAL
Renato Cazzaniga, Ugo Baglivo, Antonio Perrone