Licei Artistici
Attuazione della Riforma.

Incontro di riflessione tra i Licei Artistici del Veneto
tenutosi a Venezia il 30 gennaio 2012.

di Stefano Micheletti* Venezia, 6.2.2012.

   Lunedì 30 gennaio 2012 si è tenuto, presso la Sala Colonne dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, un incontro di verifica dello stato di attuazione dei nuovi ordinamenti aperto ai Dirigenti Scolastici (o loro delegati) del settore artistico.

Si è trattato di un incontro importante, visto che il prossimo anno scolastico 2012-’13 vede l’avvio del secondo biennio, con la formazioni delle classi terze e con la scelta – entro il 20 febbraio p.v.-, da parte degli studenti e delle loro famiglie, degli indirizzi previsti dal D.P.R. 15 marzo 2010 , n. 89.

Era presente il Dirigente dott. Rolando Meconi, che ha seguito presso il M.I.U.R. la “riforma” dell’istruzione artistica ed è attualmente componente della Commissione per le Nuove Classi di Concorso.

L’incontro è stato coordinato dall’Ispettore Tecnico dott. Stefano Quaglia.

 

Introduce la riunione il Dott. S. Quaglia, che concede subito la parola alla D.S. dell’ex Istituto Statale d’Arte “P. Selvatico” di Padova – dott.ssa L. Molino, che in questi anni ha rappresentato la “portavoce” istituzionale delle scuole del settore artistico del Veneto.

(Il giorno prima si era tenuto a Padova – presso il “Selvatico” – un incontro informale tra i DS per concordare gli elementi di criticità nell’attuazione dei nuovi ordinamenti sui quali chiedere chiarimenti in questo incontro. - N.d.R.)

 

Dott.ssa Molino

1)  Pone la questione dell’Indirizzo Arti Figurative: si possono separare le Discipline Pittoriche dalle Plastiche-Scultoree, dividendo l’aspetto bidimensionale dal tridimensionale, oppure l’indirizzo è unico?

2)  Per quanto riguarda Design: l’indirizzo è unico o si articola per i diversi settori dell’artigianato artistico (ereditando le ex Sezioni degli I.S.A.)?

3)  Nel caso l’indirizzo Design si articoli a seconda della tipologia, nel Diploma che si consegue dopo l’esame di Stato, sarà specificato Liceo Artistico – indirizzo Design del vetro, della ceramica, del legno e dell’arredo, dei metalli, dell’oreficeria, etc.?

4)  Saranno possibili le classi articolate? Se non sarà possibile è evidente che non potranno essere garantiti tutti gli indirizzi assegnati ai diversi licei.   Viene poi messo in evidenza che senza possibilità di articolare le classi sarà impossibile utilizzare i laboratori, sia per motivi di sicurezza, sia per motivi didattici e di impossibilità di seguire troppi allievi nelle attività pratico- laboratoriali.

5)  E per quanto riguarda gli organici? Ci sarà la possibilità di attivare degli organici funzionali di istituto, oppure ci si troverà davanti alla rigidità delle norme sugli organici di diritto e di fatto e con diversi docenti che diventeranno soprannumerari dopo anni di insegnamento legato alla peculiarità dell’istruzione artistica?

La dott.ssa Molino conclude affermando che ci si trova davanti a diverse difficoltà, nel far convivere le tre anime diverse che sono confluite nei nuovi licei artistici (LAS, ISA, Istituti professionali di Stato per la Grafica Pubblicitaria).

 

Dott. S. Quaglia

Annuncia che si è in attesa della deliberazione della Regione Veneto per quanto riguarda il dimensionamento della rete scolastica e la nuova offerta formativa per l’anno scolastico 2012-2013, con la quale saranno autorizzati nuovi indirizzi.

In realtà sono previste verticalizzazioni in istituti comprensivi per le scuole del primo ciclo e qualche accorpamento per il secondo ciclo, che però non riguarda l’istruzione artistica.

(Si tratta della D.G.R Veneto del 31 gennaio 2012 n. 120, pubblicata proprio il giorno dopo – N.d.R.).

Mette in evidenza che ci sono state alcune critiche sulla questione degli Istituti Professionali per la Grafica Pubblicitaria confluiti nel nuovi licei artistici (solo nel Veneto, mentre nelle altre regioni sono rimasti nell’istruzione professionale. – N.d.R., e che, forse, questa decisione in futuro potrà essere rivista; così come qualche ex sezione degli I.S.A. potrà avere la possibilità di confluire negli Istituti Professionali di Stato per l’Industria e l’Artigianato, anche per salvaguardare il patrimonio dei laboratori presenti negli ex I.S.A..   Naturalmente non si parla certo del prossimo anno scolastico, semmai per l’a.s. 2013-’14.

 

Dott. R. Meconi

Invita ad uscire dalla logica delle scuole di provenienza: si tratta di un nuovo liceo artistico, profondamente diverso sia dai vecchi licei artistici che dagli istituti d’arte, con un “pacchetto” di ore sufficienti di progettazione e di laboratorio. Le prime versioni dei nuovi ordinamenti per gli artistici prevedevano un piano orario di 30 ore settimanali, alla stregua degli altri licei, e non è stato facile “strappare” un piano orario più consistente.

La licealità è fondamentale: i curricoli devono formare, dare le conoscenze e competenze essenziali per la continuazione degli studi in ambito universitario, garantendo una preparazione basata certo sui linguaggi artistici ed espressivi, ma adeguata alla continuazione degli studi in qualsiasi ambito, come pure all’inserimento in ambito lavorativo.

Riconosce che, in quest’ottica, gli ex istituti professionali presentano qualche problema in più.

Passa comunque a rispondere ai quesiti presentati dalla dott.ssa Molino.

1)  per l’Indirizzo Arti Figurative le opzioni sono tre:

w solo Discipline Grafico Pittoriche e relativo laboratorio della figurazione bidimensionale;

w solo Discipline Plastiche Scultoree e relativo Laboratorio della figurazione tridimensionale;

w  misto, dividendo le ore tra le Discipline Pittoriche e Plastiche e relativi laboratori.

Le scuole, nella loro autonomia e anche seguendo la tradizione, potranno decidere l’opzione prescelta, anche – si spera – potendo basarsi su un organico funzionale di istituto da gestire con flessibilità.

2)  per quanto riguarda Design l’indirizzo si declina a seconda delle specialità e dei materiali utilizzati: ci sarà quindi un Design del vetro, della ceramica, dei metalli e dell’oreficeria, del legno e dell’arredo, etc; questo nel tentativo anche di salvaguardare gli artigianati artistici locali; non ci sarà quindi un generico Design.

3)  Con l’esame di Stato gli allievi conseguiranno il Diploma di Liceo Artistico – indirizzo Design del vetro - Design della ceramica Design dei metalli e dell’oreficeria e via dicendo.

 

4)  Per quanto riguarda le classi articolate saranno autorizzate rispettando la normativa vigente.
A tal proposito viene letta la risposta ai puntuali quesiti rivolti al M.I.U.R dal D.S. del Nuovo Liceo Artistico “M. Guggenheim” di Venezia dott. G. Chiavallin.

 

In tale risposta, il Direttore generale del M.I.U.R dott.ssa C. Palumbo, chiarisce – come già detto in precedenza – che l’indirizzo Design non è generico, ma si articola nelle varie specialità e che nel Diploma che si conseguirà al termine del percorso scolastico sarà riportato l’indirizzo specifico.

Per quanto riguarda le classi articolate ci sarà la possibilità di formare le classi terze iniziali con un numero minimo di 27 allievi, con il gruppo di indirizzo di minimo 12 allievi (ai sensi del DPR 81/2009 “Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell’art. 64, comma 4, del D.L. 25 giugno 2008, n.112, convertito con modificazioni, dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133” – N.d.R.).

 

Viene fatto notare al dott. R. Meconi che il numero di 12 allievi per costituire un indirizzo è forse troppo rigido e che, per non rischiare di perdere la possibilità di attivare tutti gli indirizzi assegnati ad una scuola, sarebbe meglio abbassare la soglia a 10.

Il dott. Meconi risponde che sarà impossibile abbassare il numero, perché si rischia di arrivare poi alla quinta classe con un numero talmente basso di allievi da non giustificare l’utilizzo delle risorse umane e strumentali che lo Stato ha offerto.

Specifica che, nella formazione delle classi, potranno essere autorizzati in deroga gruppi classe di un numero inferiore di allievi, in caso di spazi per aule normali, speciali e laboratori non a norma (ai sensi del D.M. 18 dicembre 1975 sull’edilizia scolastica e del Decreto del Ministero dell’Interno del 26 agosto 1992 sulla prevenzione incendi. N.d.R.), in caso di rilievi da parte delle ASL o dei Vigili del Fuoco.
 

Il dott. R. Meconi poi invita a rivolgere attenzione al Laboratorio Artistico previsto nel biennio, anche alla luce delle esperienze fatte finora.

Il L.A. ha funzione orientativa, e solo per gli indirizzi che sono attivi nella scuola; gli allievi devono fare attività laboratoriali su quegli indirizzi, articolando, annualmente o per periodi, le tre ore settimanali previste.   Certo che quando gli indirizzi previsti nella scuola sono più di quattro diventa un problema alternare la frequenza dei vari laboratori.
 

Il dott. R. Meconi affronta poi, facendo parte della nuova commissione istituita presso il M.I.U.R., la questione della “riforma” delle classi di concorso.

Tale commissione dovrebbe concludere i lavori entro marzo, ma non è certo che per il prossimo anno scolastico si possano determinare gli organici con le nuove classe di concorso, oppure se si tratterà di utilizzare – come per gli ultimi due anni scolastici – i cosiddetti insegnamenti “atipici”.

Le tabelle, risalenti all’anno scorso e allegate allo schema di Regolamento reso pubblico, dovrebbero essere modificate leggermente.   In particolare proprio per quanto riguarda le classi di concorso dell’istruzione artistica.

L’accorpamento, infatti, delle TAB. A degli insegnamenti di progettazione, con le TAB. C e D degli insegnamenti tecnico-pratici di laboratorio, potrebbero generare delle incongruenze, in quanto per le prime è previsto il diploma di laurea, mentre per le seconde il diploma della secondaria di secondo grado.

(Non è stato chiarito comunque quale sarà la soluzione; se non avverrà l’accorpamento oppure se le attività di Laboratorio saranno tenute solo dalle ex TAB. C e D, oppure se le TAB. A potranno insegnare sia Progettazione che Laboratorio, mentre le TAB. C e D solo Laboratorio. – N.d.R).

Il dott. R. Meconi comunica che sono pervenuti alla Commissione tutti i rilievi e richieste di modifica, proposte da gruppi di docenti di particolari classi di concorso e che la commissione ne terrà conto.
 

Il D.S. del Liceo di Rovigo fa presente che le attuali classi di concorso delle Discipline Pittoriche e Plastiche (A021-A022) hanno subito le riduzione maggiori di organico e chiede quindi se sarà possibile mantenere in organico tali professionalità, magari potenziando le attività di laboratorio con qualche ora in più di tali discipline, o almeno la possibilità di riconversione in altre classi di concorso.
 

Il Dott. R. Meconi risponde che le riduzioni sono avvenute in quantità maggiore proprio nell’istruzione artistica, perché si trattava di scuole con un carico orario maggiore e proprio per le discipline caratterizzanti, quindi non solo A021 e A022, ma anche A018 (Discipline Geometriche).

Precisa che si può utilizzare la flessibilità oraria, che nel secondo biennio può arrivare al 30% e nel primo biennio e all’ultimo anno al 20%, ma che se si aumentano ore da una parte, bisogna toglierle dall’altra e il tutto senza aggravio di spesa per l’Amministrazione.

Forse saranno possibili riconversioni, ma è già certo che A021 non potrà, attualmente, insegnare Grafica.


La Dott.ssa Molino fa presente della possibilità di salvare le professionalità presenti nella scuola, utilizzando il cosiddetto organico funzionale d’istituto.

Il Dott. R. Meconi fa riferimento al recente Decreto del Governo Monti sulle semplificazioni, che per la scuola prevede appunto un organico dell’autonomia (* vedi nota a fondo pag.), che potrebbe mantenere, nell’organico delle istituzioni scolastiche o di reti di scuole, coloro che diventerebbero soprannumerari. (In realtà, dopo le grandi speranze che tale questione ha suscitato nell’ambito del mondo della scuola, pare che, nella versione definitiva del decreto sulle semplificazioni, tali norme spariscano, “rinviate ad un apposito progetto sperimentale”. N.d.R.)
 

Un altro D.S. chiede della possibilità di “recuperare” l’indirizzo Beni Culturali, presente nella sperimentazione “Michelangelo” ed in altre sperimentazioni assistite.


Il dott. Meconi precisa di avere a cuore tale indirizzo, avendo contribuito a fondarlo, ma che all’inizio di tutto il percorso di revisione degli ordinamenti, all’insegna della semplificazione e della riduzione delle centinaia di indirizzi e sperimentazioni esistenti nella secondaria di secondo grado, c’era una sorta di “veto” sui tre indirizzi originari previsti per il Liceo Artistico (nelle prime versioni dei nuovi ordinamenti c’era solo Arti Figurative, Architettura Ambiente Design, Multimedia Audiovisivo Scenografia –N.d.R.).   Solo in un secondo momento, quando è subentrata la “cabina di regia” di Max Bruschi, gli indirizzi sono diventati sei.

Si precisa che le tematiche dei beni culturali vanno comunque inserite nei curricoli dei diversi indirizzi, che con le quote dell’autonomia sarebbe possibile inserire materie ed attività legate a tale indirizzo, ma che comunque ancora una volta si tratterebbe di aggiungere da una parte, per togliere dall’altra.

Gli attuali indirizzi sperimentali di Beni Culturali, con i nuovi ordinamenti, confluiscono in Arti Figurative e si tratterà di capire se si potrà, per potenziare tale aspetto, usare il cosiddetto organico d’istituto.

Per il futuro, visto che è previsto un monitoraggio della “riforma” ed una valutazione sulla attuazione di nuovi ordinamenti, si potrà pensare di richiedere l’istituzione di un indirizzo apposito.


La dott. Molino chiede se, per la formazione degli organici del prossimo anno sono state semplificate le procedure ed eliminate le difficoltà ad inserire i dati delle ore di Laboratorio Artistico nel sistema informatico.

Il dott. Quaglia, chiudendo la riunione, precisa che sono stati istituiti i nuovi codici con tutti gli indirizzi dei nuovi ordinamenti e che quindi non dovrebbero esserci più difficoltà nell’inserire i dati nel sistema informatico del M.I.U.R.

 

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* La prima versione del cosiddetto decreto sulle semplificazioni per quanto riguarda l’istruzione.

 

Sezione III – Disposizioni per l’istruzione

Art. 54 – (Autonomia responsabile)

 

1. Al fine di consolidare e sviluppare l’autonomia delle istituzioni scolastiche, potenziandone l’autonomia gestionale secondo criteri di flessibilità e valorizzando la responsabilità e la professionalità del personale della scuola, a decorrere dall’anno scolastico 2012/2013 si applicano le disposizioni di cui ai seguenti commi.

2. Alle istituzioni scolastiche sono assegnate risorse finanziarie a valere sui fondi e con le modalità di cui al successivo articolo 7.

3. In relazione al personale docente e ATA sono definiti:

a) per ciascuna istituzione scolastica, un organico dell’autonomia, funzionale all’attività didattica, educativa, amministrativa, tecnica e ausiliaria ordinaria alle esigenze di sviluppo delle eccellenze, di recupero, di integrazione e sostegno ai diversamente abili e di programmazione dei fabbisogni di personale scolastico;

b) un organico di rete per i fini di cui all’articolo 3, considerando con particolare riguardo le esigenze di integrazione degli alunni diversamente abili nonché di prevenzione dell’abbandono e di contrasto dell’insuccesso scolastico e formativo, specie per le aree di massima corrispondenza tra povertà e dispersione scolastica.

4. L’organico dell’autonomia di cui al comma 3 è costituito da tutti i posti corrispondenti a fabbisogni con carattere di stabilità per almeno un triennio sulla singola scuola, sulle reti di scuole e sugli ambiti provinciali, anche per i posti di sostegno.

5. L’organico dell’autonomia rimane determinato ai sensi dell’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, salvo quanto disposto al successivo comma 6. In sede di prima applicazione l’organico dell’autonomia è determinato in misura uguale a quello dell’anno scolastico 2011/2012, pari a 724.000 posti docenti e 233.100 posti ATA, fermo restando anche per gli anni 2012 e successivi l’accantonamento in presenza di esternalizzazione dei servizi per i posti ATA.

6. L’organico dell’autonomia comprende ulteriori 10.000 posti, da attivare successivamente alla definizione di una apposita sequenza contrattuale che non rechi nuovi o maggiori oneri per le finanze pubbliche, destinati al supporto dell’autonomia scolastica, per la flessibilità e il potenziamento dell’offerta didattica e per gli interventi perequativi.

7. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, sono stabiliti i criteri per la determinazione degli organici di cui ai commi 4 e 5.

 

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Venezia, 4 febbraio 2012

 

* Stefano Micheletti

Docente L.A.S. Venezia

delegato alla riunione dalla D.S. A.V. Guazzieri