pensioni scuola errori tecnici
pd e sindacati continuano la battaglia

 da Mediterranews.org, 16.2.2012

Continua a far parlare di sè la questione delle pensioni del personale che lavora nella scuola. Per il PD la questione non si può chiudere così, Ecco infatti cosa ha dichiarato il deputato Lucia Condurelli: “Le mancate modifiche sulle pensioni al decreto Mille proroghe, all’esame del Senato, sono un fatto grave in particolare per tutti quei lavoratori che sono senza lavoro e senza pensione, come l’assurdità non sanata dei lavoratori della scuola che in primo luogo danneggia gli studenti e le famiglie.

Per il PD la partita non è chiusa. Continueremo la battaglia in Parlamento su altri provvedimenti e lanciamo un chiaro invito alla Ministra Fornero affinché rispetti quanto ha affermato più volte: nessuno rimarrà senza lavoro o senza pensioni. Ad oggi queste affermazioni non hanno trovato alcun riscontro concreto visto il numero elevatissimo di persone espulse dal ciclo produttivo, comprese aziende dove il Ministero del Tesoro è primo azionista, oggi senza lavoro e senza pensione a causa della Riforma Fornero. La trattativa in atto sulla riforma del lavoro deve partire da questo dato ed essere all’insegna dell’equità, termine troppo spesso abusato”.

Intanto anche i sindacali studiano nuovi piani di lotta e c’è anche chi si prepara ad uno sciopero.

La Senatrice Bastico, sempre quota PD invece ha dichiarato:  «Avevamo chiesto di consentire agli insegnanti di poter andare in pensione con il precedente regime se avessero maturato i requisiti entro il31 agosto 2012 e non, come prevede l’attuale normativa, entro il 31 dicembre 2011», spiega la Senatrice, «Il comparto scuola non si basa sull’anno solare, ma su quello scolastico». «Considerando i ritardi che già pesano sulla loro finestra di uscita, in molti si ritroveranno ad andare in pensione con 3 o 4 anni di ritardo, avendone già lavorati, magari, 40 o 41». «La Fornero, su mia richiesta, ha precisato che, sulla materia, non c’è una valutazione in dissenso nel merito, ma un problema di costi e copertura finanziaria estremamente elevato. La votazione, infatti, è stata molto approfondita e appassionata, ma ci siamo arenati sui calcoli».Il relatore dell’emendamento aveva stimato circa 240milioni di euro per poter mandare in pensione i 4000 lavoratori del comparto scuola che hanno maturato i requisiti per questo anno, mentre la Ragioneria intorno ai 630 milioni.A quanto pare nella somma della Ragioneria ci sarebbero errori tecnici.