L'INTERVISTA
"Migliaia di aziende al via i giovani Il ministro dell'Istruzione e dell'Università Francesco Profumo parla dell'agenda digitale: "Internet può essere quello che è stata l'automobile negli anni Cinquanta. Monti ci aiuti per i finanziamenti" Riccardo Luna la Repubblica, 6.2.2012
ROMA - "Internet sarà
l'equivalente di quello che negli anni '50 era l'automobile. Allora
si intuiva che con l'automobile sarebbe cambiato il modo di vivere e
la forma stessa delle nostre città. Ed è quello che avvenne: assieme
all'auto sono arrivate la fabbrica, l'autostrada, il nuovo
commercio. Una nuova economia partì da un elemento specifico. Quel
ruolo oggi ce l'ha Internet che non è un sistema di cavi e computer
ma una cosa che cambia le nostre vite, le relazioni fra i cittadini,
la Pubblica Amministrazione". Quando parla dell'Agenda Digitale il
ministro Francesco Profumo guarda lontano e si entusiasma.
"Giovedì ci sarà la
prima riunione della cabina di regia istituita dal presidente Monti.
Ma le prime cose sono partite".
"Le cose stanno
cambiando. Qualche giorno fa ero in una scuola del Sud dove i libri
di testo sono stati sostituiti da un libro che studenti e docenti
realizzano assieme, destinando all'acquisto dei computer i soldi
risparmiati. Bene, quei ragazzi hanno portato in casa dei pc e
stanno insegnando Internet a genitori e nonni. E' un processo che
non si ferma".
"Per trasformare il
Paese serve una azione democratica. Tutti devono essere coinvolti,
anche se le tecnologie non sono ottimali. E quindi va azzerato
subito il digital divide che riguarda sei italiani su cento. E poi
vanno privilegiati gli spazi pubblici".
"Vorrei intanto che il
mio ministero diventasse un esempio di buone pratiche che possono
diventare patrimonio di tutti".
"L'ho fatto quando ero
rettore al Politecnico di Torino. Lo farò anche qui".
"Lo stiamo facendo: i
dati saranno a disposizione di tutti entro un paio di settimane al
massimo".
"In tempi brevissimi
faremo un primo prototipo per la scuola che con 800 mila docenti, 8
milioni studenti e 30 milioni di persone coinvolte ha più bisogno di
comunicare in modo nuovo. Per questo abbiamo selezionato alcuni
giovani per studiare nuove forme di comunicazione fra le comunità
scolastiche".
"Sono il seme del
nuovo, possono aiutarci a cambiare la Pubblica Amministrazione senza
fratture introducendo una cultura diversa. Per questo la stessa
operazione ora la farà il ministro Barca, e l'ho consigliata ai
sindaci Renzi e Fassino".
"Invece sarà lo
strumento per trasformare le tante esperienze, positive ma isolate
fatte in giro per l'Italia, in prototipi per un progetto Paese. A
partire dalla scuola dove il rapporto docente-discente si rovescerà
e tutti potranno uscire dal microcosmo della classe per incontrare
il mondo attraverso la Rete".
"Sì perché il processo
è maturo, sta sotto le foglie, dobbiamo solo farlo emergere. E' una
cosa che sta nel sangue dei giovani. A noi spetta delineare gli
elementi base: poi indietro non si torna". "Se saremo bravi nasceranno tante startup tecnologiche che, con un po' di capitale di rischio che stiamo trovando, possono diventare imprese solide e formare nuovi distretti industriali. Anche qui, serve una svolta culturale: il nostro ruolo è formare bravi cittadini del mondo che fra le altre cose siano capaci non di trovarsi un lavoro, ma di creare lavoro". |