L’Invalsi è “potenziato”
ma deve arrangiarsi

di A.M.B. La Tecnica della Scuola, 10.2.2012

Cambiano le regole che definiscono il funzionamento dell'Invalsi. Le nuove disposizioni sono contenute nell'art. 51 del decreto legge n. 5.

Il nuovo testo del Decreto legge in materia di semplificazione e sviluppo, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9-2-2012, cambia anche la norma sull’Invalsi. L’articolo ha ora il numero 51, si intitola come prima “Potenziamento del Sistema nazionale di valutazione”, e stabilisce che all’Invalsi è affidato il “coordinamento funzionale” del Sistema. A tale fine si avvale dell'Agenzia per la diffusione di tecnologie per l'innovazione. Però la revisione del Mef anche qui ha lasciato il segno: “Le Amministrazioni provvedono all'attuazione del presente comma con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. La frase è ripetuta ossessivamente in tutti i quattro articoli che riguardano le “Disposizioni per l'istruzione”. Qualche spiraglio si apre circa la “Modernizzazione del patrimonio immobiliare scolastico” perché si punta a “sviluppare utili sinergie” coinvolgendo soggetti pubblici e soprattutto privati. Per l’Invalsi sparisce inoltre la possibilità scritta espressamente di avvalersi “anche della prestazione professionale di esperti di comprovata e specifica esperienza” come prevedeva la versione precedente, pur con la precisazione di rimanere “nei limiti delle risorse finanziarie attribuite all’Istituto medesimo”. Resta invece il contestato comma in base al quale “le istituzioni scolastiche partecipano, come attività ordinaria d'istituto, alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti”, già oggetto di forti critiche sindacali. Vedremo cosa uscirà dopo l’esame del Parlamento.