Istat, nel 2012 il 18,8% dei giovani
ha abbandonato gli studi

I dati sui ragazzi tra i 18-24 anni

 La Stampa, 13.2.2012

roma
Nel 2010 la quota di giovani 18-24enni che hanno abbandonano prematuramente gli studi o qualsiasi altro tipo di formazione è pari al 18,8%. Si tratta di un valore nettamente superiore a quello dell'Unione europea a 25 paesi (13,9%) e ancora lontano dall'obiettivo stabilito dalla Strategia Europa2020 della Commissione europea, che intende portare gli abbandoni sotto la soglia del 10%.

è quanto sottolinea il rapporto 2011 sulla coesione sociale diffuso da Istat, Inps e ministero del Lavoro, secondo cui sebbene più contenuto nei valori assoluti, l'abbandono prematuro degli studi sia relativamente più frequente nella popolazione straniera (43,8% contro il 16,4% di quella italiana).

Il divario risulta ancora più accentuato per la componente femminile: abbandona gli studi il 42,1% delle giovani straniere contro il 12,7% di quelle italiane.

Nel Mezzogiorno, dei circa 400mila giovani fuori dagli studi, appena il 31,9% è occupato (contro il 43,8% della media nazionale e il 57,9% nel Nord-est), mentre il 49,3% risulta inattivo. C'è anche un forte legame tra l'abbandono degli studi da parte dei giovani e il grado di istruzione dei genitori: appena il 2% dei figli di laureati lascia gli studi, contro il 25,2% dei figli di genitori con licenza media e il 44,4% dei figli di genitori in possesso della licenza elementare.