Chiusura di governo,
i provvedimenti a rischio insabbiamento

da Tuttoscuola, 11.12.2012

La chiusura del Governo Monti prima dei tempi previsti allontana il traguardo per alcuni provvedimenti che il ministro Profumo avrebbe dovuto varare entro la fine della legislatura. Sull'anno scolastico in corso non ci saranno ripercussioni e neppure sul cosiddetto “concorsone” che entrerà nel vivo la prossima settimana con le prove preselettive in calendario il 17 e il 18. Anche per i Tfa (tirocini formativi attivi) non dovrebbero esserci problemi, almeno per quelli “normali”. Ma per quelli “speciali”, riservati cioè ai docenti non abilitati che hanno alle spalle tanti mesi di servizio, un margine di rischio c'è perché sono nella fase della limatura finale e in attesa del via libera del ministero dell'Economia.

Altri provvedimenti in cantiere difficilmente raggiungeranno il traguardo, a cominciare da quelli sui nuovi concorsi (con nuove regole e cadenza biennale). Per approvare le nuove modalità selettive, infatti, il ministero dell'Istruzione deve chiedere l'autorizzazione ai ministeri della Funzione pubblica e delle Finanze. E poiché le regole sono ancora in fase di definizione con molta probabilità non ci saranno i tempi per completare l'iter. Già arenata la riforma degli organi collegiali, il contestato ddl 953, al centro della protesta degli studenti nelle ultime settimane. E rischiano di finire insabbiate pure le nuove classi di concorso degli insegnamenti, sempre che viale Trastevere non decida di imporle attraverso un regolamento ministeriale, ipotesi peraltro già contestata dai sindacati. Stop, infine, ai nuovi modelli che avrebbero dovuto portare alla valutazione e all'autovalutazione negli istituti e alle procedure per mettere a punto la mappa degli edifici a rischio e gli interventi urgenti di manutenzione.

Sul tema si è espressa la responsabile nazionale Scuola Pdl Elena Centemero, dichiarando: "La possibilità che la chiusura anticipata della legislatura comprometta il varo di alcuni provvedimenti del ministero dell'Istruzione non esclude che quegli stessi temi possano venire affrontati in modo organico e il prima possibile nella prossima legislatura".